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Bucchioni si interroga: “Castrovilli deve chiedersi chi sono, dove vado, e cosa voglio fare da grande”

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Bucchioni si interroga: “Castrovilli deve chiedersi chi sono, dove vado, e cosa voglio fare da grande”

Redazione

14 Febbraio · 19:00

Aggiornamento: 14 Febbraio 2022 · 19:00

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Intervenuto ai microfoni di Radio Bruno all’interno del consueto appuntamento con PentaSport, Enzo Bucchioni ha parlato del monday night di questa sera al Picco di La Spezia tra Fiorentina e Spezia. Queste le sue parole:

”fattore ambientale da non sottovalutare. Sarà un ulteriore prova di maturità per noi, ci troveremo davanti uno stadio, seppur non propriamente pieno, con un pubblico ostile, sappiamo che la separazione con Italiano non è stata vissuta benissimo dai tifosi dello Spezia. Detto questo, parlando di campo, affrontiamo una squadra assolutamente quadrata, Thiago Motta ha trovato la quadra nell’ultimo mese e mezzo, e a noi manca una pedina fondamentale come Torreira.

Dovrebbe sostituirlo Amrabat, che ultimamente è abbastanza migliorato, vedremo, mi aspetto tanto sia da lui da Castrovilli, ha molta qualità, che sserve contro una squadra come lo Spezia, poi ipotizzando la presenza anche di Duncun, il centrocampo sarebbe ben bilanciato. Che partita farà lo Spezia? E’ una squadra che gioca bene a calcio e che ama imporre il suo gioco, è più forte rispetto all’anno scorso. E’ una rosa giovane, l’allenatore ha idee nuove ed interessanti, mi dicono che, tra le altre cose, erano addirittura stati vicini alla separazione professionale con l’allenatore a fronte di un brusco litigio.

Giocatori come Gyasi, che io avrei portato volentieri a Firenze, e Maggiore sono ottimi elementi. Detto questo, la Fiorentina è più forte e deve andar lì a fare la partita, e vincere. Ikonè? Rappresenta il rovescio della medaglia del gioco di Italiano, Italiano predilige il collettivo rispetto al singolo, Ikonè deve riuscire ad inserirsi perfettamente nell’ingranaggio tattico, fino ad allora non sarà imprescindibile. Poi, specie in un ruolo fondamentale per Italiano come l’esterno d’attacco. Nel Lille giocava un calcio completamente diverso, l’ho visto davvero smarrito quando è entrato a Bergamo, paradossalmente mi sembrava più a suo agio a Cagliari dove era partito dall’inizio. Piatek-Cabral? Vale lo stesso discorso, con Italiano gioca solo chi sta meglio e chi si è più integrato nei meccanismi di gioco. Odriozola? E’ cresciuto enormemente, diventa stimolante per Italiano avere a che fare con un calciatore che ha frequentato gli spogliatoi di Real Madrid e del Bayern Monaco. Gare da recuperare? Io non farei troppe polemiche, mi atterrei alle deciso i della giustizia sportiva e poco altro.”

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