
Sono, tanti, centotrentamila, e gli eredi di Pirandello perdoneranno l’aver stravolto più che parafrasato il romanzo-capolavoro del premio Nobel siciliano. Dove tanti e soprattutto centotrentamila sono riferiti ai tifosi che potrebbero essere presenti nelle quattro partite (su cinque totali) che il calendario ha previsto al “Franchi” per la squadra di Italiano in quattordici giorni, da domani al 30 tra Serie A, Conference League e Coppa Italia, se venisse applicata e rispettata la media per le gare casalinghe in campionato che al momento è poco meno di 33.000 spettatori: intanto, per Fiorentina-Atalanta che apre, ieri pomeriggio era già stata ampiamente superata quota 30mila.
E allora vale la pena sottolineare cosa verrebbe a mancare a Firenze e ai tifosi se la squadra viola dovesse stare lontano dal “Franchi” nelle stagioni 2024-25 e 2025-26 (e già da gennaio in avanti della prossima la Curva Ferrovia resterebbe chiusa per l’avvio dei cantieri) durante la costruzione del nuovo stadio. Uno dei motivi, accanto a quello economico che è sicuramente in cima, per il quale Commisso spinge e insiste affinché si trovi una soluzione differente intervenendo sul progetto esistente, così da consentire alla Fiorentina di rimanere a Firenze mentre i lavori procedono. O, al limite, una sistemazione fuori che sia temporanea e per un periodo limitato di poche partite, per poi riprendersi il proprio stadio seppur a capienza ridotta nel corso dei lavori stessi.
Questo si vedrà come conseguenza della decisione presa dalla Commissione europea sui cinquantacinque milioni dei Piani Urbani Integrati, parte del finanziamento da duecento milioni all’interno del Pnrr destinato alla ricostruzione del “Franchi”: la risposta è prevista, sempre secondo indicazioni di massima fornite da Bruxelles, proprio entro fine mese.
Che, per le cose di campo, porterà la Sampdoria a Firenze domenica 30 per la quarta e ultima gara di questo poker di gare da giocare davanti al pubblico amico quasi consecutivamente per la formazione di Italiano: nel mezzo c’è la trasferta di Monza di domenica prossima, prima e dopo solo “Franchi” che dall’Atalanta al Lech prima e dalla Cremonese alla Samp dopo, a distanza di tre giorni da una volta all’altra tornerà a riempirsi come già in tate occasioni ha fatto nel corso di quest’annata.
In un finale che sta riservando il meglio alla Fiorentina, con un surplus di entusiasmo facile da esprimere sempre con i numeri: il pacchetto “special” da 10mila posti riservato agli abbonati per assistere ai ritorni di Conference League e Coppa Italia a prezzi vantaggiosi è stato “bruciato” in meno di una settimana.
Ricapitolando: due partite di campionato, dove la Fiorentina conta ancora di risalire in classifica e di sicuro non molla la presa; due di Coppa, una per prendersi la semifinale di Conference League sulla scia del prorompente 4-1 di giovedì a Poznan, una per ribadire la superiorità sulla Cremonese espressa dal 2-0 dell’andata allo “Zini” e tornare dopo nove anni all’Olimpico di Roma nella finale di Coppa Italia.
Sono quattro appuntamenti che, comunque vadano, segneranno i destini della squadra viola in questa stagione: Biraghi e compagni, facendo un po’ di conti che andranno inevitabilmente aggiornati, potranno affrontarli con centotrentamila tifosi al loro affianco. Lo scrive il Corriere dello Sport
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