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Vanoli: “Ranieri è il mio capitano e lo difenderò fino alla morte. Gosens non ci sarà, Kean recuperato”

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Vanoli: “Ranieri è il mio capitano e lo difenderò fino alla morte. Gosens non ci sarà, Kean recuperato”

Redazione

20 Novembre · 12:31

Aggiornamento: 20 Novembre 2025 · 12:31

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L’allenatore della Fiorentina Paolo Vanoli è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida contro la Juventus, queste le sue parole:

“Io non parlerei di prestazione della svolta, è la partita. Sappiamo quanto vale per i nostri tifosi questa partita. Sarà una strada lunga, domani vorrei vedere un grosso impegno e ferocia all’interno della partita. Reagire ai momenti negativi, un passo importante sarà cambiare questo trend. Non sarà la gara della svolta la strada è lunga. Concentrarsi sul presente azione dopo azione per fare il meglio. L’umiltà del vincente è sapere dove sei e dove i piccoli passi ti possono portare.”

“Quando sono arrivato ho detto di cosa sono preoccupato, capire oggi dove siamo. Vi ricordo che per ottenere grandi successi si sale e poi si scende. Magari l’allenatore nuovo porta entusiasmo poi si torna indietro. Non possiamo pensare più in la del giorno dopo giorno. Bisogna essere uniti, siamo una famiglia. Dico staff, collaboratori e magazzinieri. Chiedo al popolo viola che sta facendo uno sforzo per starci vicino, noi dobbiamo essere i trascinatori. Non si cambia tutto in 2-3 giorni, piccole pillole alla volta.”

“Ho trovato un gruppo con tanta voglia di uscire da questa situazione. L’ho visto in queste settimane di duro lavoro. le sedute doppie ci hanno aiutato a conoscerci meglio. Gli faccio i complimenti perché vogliono uscire. Però bisogna uscire da squadra, abbandonare l’io e pensare al compagno. Quando si fa la fase difensiva va fatta tutti, una corsa delle punte che vanno a difendere. Quando si attacca un difensore che parte per andare ad attaccare ma non perchè glielo dico io per fare gol. Questa è una squadra giovane. Gosens non ci sarà per questa partita ma sta facendo dei buoni lavori, per il resto sono contento di Comuzzo e Fortini che hanno giocato 90 minuti e mi sono piaciuti. Poi c’è chi è uscito dai mondiali come Gudmundsson, chi va ai play off come Edin e bisogna essere bravi a capire lo stato morale.”

“Se un calciatore mi dice che pensa di aver capito dove siamo mi arrabbio. O si o no. Noi siamo i primi che per uscirne dobbiamo esserne consapevoli, ma tutti anche voi. Pensiamo tutti partita dopo partita. Per me su Ranieri ci sono state critiche eccessive anche da televisioni importanti. Col ragazzo ho parlato e gli ho detto che se io fossi stato l’allenatore della Fiorentina gli avrei dato la fascia da capitano. Si può guadagnare in tante maniere la fascia: a volte perchè uno è leader, a volte perchè ha 400 presenze. Lui è diventato capitano perché è l’esempio del lavoro. Uno che tutti dicevano che non è pronto per la Fiorentina ma lui ha lottato con la sua grinta ed è arrivato. Quando era a Venezia chiamai Pradè per avere Luca, lui mi disse che lo voleva vedere in ritiro perchè gli piaceva la sua energia. Pensavo fossero frasi fatte e che poi sarebbe venuto da noi, invece si è preso la Fiorentina.

Lui sta sbagliando perchè la gente non riconosce i suoi valori con i gesti che fa in campo. Lui è il mio capitano e lo difenderò fino alla morte ma deve capire il perchè delle critiche. A parma c’erano 10 capitani ma non si è mai creato questo problema, io non penso che se metto la fascia da capitano ad un altro si vincono le partite, scaricheresti la colpa su un ragazzo. Voglio vedere la sua energia e la sua voglia in colpa, Gattuso al Milan era una forza come esempio di trascinatore e gli riconoscevano quello, Ranieri deve essere quello. Deve essere un orgoglio per la Fiorentina e il settore giovanile.”

“Kean è recuperato. Moise sono andato a vedere le partite con l’Italia quando giocava 3-5-2 ed è un calciatore completo. Può fare reparto da solo e giocare a 2. Il problema di far giocare una o due punte è capire di mettere in condizione loro per uscire da questa stuazione, non sono legato ad un modulo. L’importante è come si interpreta. Ha delle caratteristiche che dobbiamo sfruttare ma può giocare a 2. I 4 attaccanti sono complementari. Piccoli e Moise sono simili ma si possono abbinare, dipende dalla voglia di mttersi a disposizione del compagno. Ognuno di noi è molto importante all’interno della partita. Con l’Italia gioca con Retegui e fa bene.”

“Per la promozione dello staff dal settore giovanile è perché stiamo costruendo dei reparti completi per fare 3 competizioni, 2 analisti sarebbero pochi. Cavaletto lo conoscevo da tempo e abita vicino a me ed era da tanto che ci conoscevamo. Il mio staff lo completo sempre con esperienze internazionali per vedere opinioni diverse, sennò alle volte ti siedi. Anche per le lingue e parlare con i calciatori stranieri. Voglio che lo staff sappia almeno 2 lingue, tranne io che devo migliorare. Mi serviva l’esperienza di Cristian che è stato a Barcellona e Tottenham.”

“Incontriamo un allenatore che stimo, ho avuto il piacere di parlarci diverse volte. Una persona piacevole. Un grande allenatore che non ha stravolto appena entrato, ma in futuro cambierà sistema di gioco perché ha i giocatori adatti. Ha il suo dogma nel 4-3-3 e lì può farlo. Quando cambi allenatore hai poche partite da analizzare, dobbiamo essere bravi a capire cosa succede all’interno della partita. Dobbiamo essere bravi perché con la Conference dopo il Giovedì non hai tempo di lavorare, bisogna essere bravi a stimolare tutti i calciatori

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