Un commento, più di altri, si è levato all’uscita dal Franchi, tra i tifosi disillusi della Fiorentina – il colpaccio era a fil di angolo, «se non si passasse sempre la palla all’indietro» -, e non è un rimprovero, e non è nemmeno un’ammissione di colpa. «Il solito Vlahovic», si diceva. E la solita tifoseria viola, verrebbe da aggiungere. Con un copione già pronto, dall’inizio alla fine, recitato come attori consumati, a cui non servono prove generali. Del resto: pronti, via, fischio d’inizio e poi quelli diffusi. Basta toccar la palla, a Dusan. Viene subissato. Poi schernito. Alla prima corsa a vuoto, c’è chi si alza e gli urla addosso il mondo. C’è chi gesticola, e non esattamente in maniera carina. C’è poi chi insulta, ed è nella normale barbarità delle cose. Culminano tutte in un coro, dopo appena 8 minuti: «Sei un zingaro».
Dusan guarda la curva Ferrovia, ha voglia di rispondere e gli si legge negli occhi pure a distanza. Si tocca le parti intime, intende dire che ha gli attributi. Che lo dimostrerà. Ma la reazione è un fiume in piena, vale decibel più alti e il solito motivetto. Stavolta, allepiteto «zingaro» si aggiunge altro, per una nuova sterzata d’orgoglio dell’attaccante. Ancora il gesto di massima virilità, tuttavia rivolto alla tribuna e ben visto dalla panchina viola, che chiede spiegazioni mentre Doveri si avvicina alla punta dopo il richiamo di DV9 nei suoi confronti, per di più a gran voce. «Hai sentito?», sembra dirgli. E l’arbitro ha sentito, per questo parla con il quarto uomo e chiede l’intervento dagli altoparlanti: la procedura prevede un messaggio generale, un invito a non continuare con atteggiamenti di discriminazione con minaccia finale di sospensione della partita. Lo scrive Tuttosport.
