9 Ottobre 2025 · Ultimo aggiornamento: 12:11

Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
STEFANO PIOLI, ALLENATORE O SEMPLICE GESTORE? L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI

Firenze, stadio Artemio Franchi, 5.01.2018, Fiorentina-Inter, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com Pioli

Editoriali

STEFANO PIOLI, ALLENATORE O SEMPLICE GESTORE? L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI

Stefano Borgi

24 Aprile · 09:03

Aggiornamento: 24 Aprile 2018 · 09:07

Condividi:

Nel calcio la figura del tecnico si divide in due categorie: l’allenatore ed il selezionatore. Si definisce allenatore se alla guida di un club, selezionatore alla guida di una nazionale.

Qualche esempio? Enzo Bearzot era un selezionatore. Innamorato dei blocchi (famoso quello juventino nel quadriennio ’78-’82) refrattario alle convocazioni estemporanee. Per non parlare degli undici che mandava in campo, sempre uguali, sempre gli stessi. Azeglio Vicini e Cesare Maldini erano due selezionatori, tutti provenienti dai quadri federali. Il primo che ruppe gli schemi fu Arrigo Sacchi nel 1992, stessa cosa per Marcello Lippi. A cavallo dei mondiali di Germania, dal 2002 al 2014, invece due figure ibride: Giovanni Trapattoni e Cesare Prandelli, allenatori di club ma personalità e carattere da selezionatori. Fino ad Antonio Conte e Giampiero Ventura, allenatori in tutto e per tutto, seppur con risultati diversi tra di loro. Tutto questo preambolo per dire che, la figura del tecnico (sia di club che di nazionale) non si ferma al mero lavoro quotidiano, alla preparazione della partita, ma si estende alle capacità gestionali. Umane e caratteriali al tempo stesso.

Ed è difficile, per non dire impossibile, trovare una figura che coniughi bene entrambe le cose. Stefano Pioli si inserisce tra l’allenatore ed il selezionatore. Per questo abbiamo coniato il termine “gestore”, che vuol dire tutto ed il contrario di tutto. Domanda: il gestore sa anche allenare? Il gestore sa selezionare? E uno, se allena e seleziona, sa poi anche gestire? Intanto riduciamo il campo a due termini: allenatore e gestore. Il selezionatore, per ora, non riguarda Pioli.

Altra domanda: perchè nutriamo un dubbio su Stefano Pioli? Non sa allenare? Non sa mettere la squadra in campo? Non sa cambiare la partita? E ancora: non sa trattare con i giocatori? Non li capisce, non interagisce, non parla con loro? No, niente di tutto questo. O almeno, nessuna delle ultime cose che abbiamo detto. Stefano Pioli è un padre di famiglia: intelligente, moderato, paziente, motivatore al punto giusto. Perfetto per il dopo Astori, e lo sta dimostrando. Qualche dubbio, invece, ci sorge sugli altri aspetti: 1) Pioli sa allenare? Risposta: sospendiamo il giudizio perchè non vediamo gli allenamenti. 2) Sa cambiare la squadra in corsa? Forse… Spesso però ritarda le sostituzioni, ha difficoltà ad interpretare i cambi avversari, cosa che a volte (vedi Lazio) gli costa la partita. 3) Sa mettere la squadra in campo? Beh… Ricordiamo un Pioli prigioniero dell’iniziale 4-2-3-1, con Benassi schierato per settimane esterno alto a sinistra. Oppure il rifiuto endemico nel provare la difesa a tre, fino alla scomparsa di Astori che lo ha messo di fronte al fatto compiuto. Senza contare la “fissa” su Gil Dias e l’avversione a prescindere nel lanciare i giovani. Sottil, Gori, Ranieri, difficile replicare un caso Chiesa, ma almeno provarci…

Insomma, i dubbi restano: Pioli perfetto per gestire un gruppo, Pioli meno adatto ad allenare un gruppo. Pioli in difficoltà nell’inventare schemi e cambi di modulo. Ad esempio: senza Badelj, possibile che non si sia studiata un’alternativa alla figura del regista? Pioli, infine, che non migliora i calciatori, che non valorizza le pianticelle, che schiera sempre i soliti undici.

Pioli che trascura le alternative. Più o meno lo stesso discorso che valeva per Bearzot e Vicini. Alla fine pensiamo che Stefano Pioli allenerà la Fiorentina anche la prossima stagione. Se lo merita, confidando in un’annata più regolare, più tranquilla. Però ci chiediamo se Stefano Pioli sia in prospettiva la scelta migliore, per gli obiettivi della Fiorentina. Per un gruppo che (si presume) sarà giovane, da modellare, da istruire. Una squadra che dovrà battere gli avversari non sul piano delle individualità, bensì puntando sul gioco, sugli schemi, sulle intuizioni che possano cambiare il corso della partita. Noi, in questo senso, ci permettiamo di dubitare. Ai posteri l’ardua sentenza.

Stefano Borgi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Testata giornalistica | Autorizzazione Tribunale di Firenze n.6004 del 03/11/2015
Edimedia editore | Proprietario: Flavio Ognissanti | P. IVA: IT04217880717
CHI SIAMO

© Copyright 2020 - 2025 | Designed and developed by Kobold Studio