Arriva lo «sblocca-stadi» scrive oggi al suo interno La Gazzetta dello Sport. L’«esigenza prevalente» riguarda anche le «valutazioni di impatto ambientale e di compatibilità paesaggistica dell’intervento». La norma vale quindi anche per i nuovi stadi? Ci sono interpretazioni differenti. Tuttavia il primo effetto riguarda ciò che già c’è. In particolare, il caso del «Franchi» di Firenze, costruito nel 1931 con le mitiche scale elicoidali di Pier Luigi Nervi e soggetto al vincolo architettonico. Il vincolo rimane, ma il ministero dei Beni Culturali indicherà «modalità e forme di conservazione anche distaccata dal nuovo impianto sportivo, con interventi di ristrutturazione o sostituzione edilizia volti alla migliore fruibilità dell’impianto». La Fiorentina non commenta ufficialmente, ma filtra soddisfazione per aver trovato ascolto per un’esigenza comune anche ad altre società.
Oltre a Firenze, diverse piazze sono interessate. A Bergamo e a Bologna era stato già trovato un accordo. Lo «sblocca- stadi» potrebbe spingere alcune situazioni in divenire, da Genova a Verona, da Cagliari a Crotone, a Parma. Da valutare anche l’impatto (qui il discorso riguarda la «compatibilità paesaggistica») sul progetto di San Siro.