Per la Fiorentina la Conference League può rappresentare molto più di una semplice parentesi europea: potrebbe essere l’occasione per ritrovare un guizzo, soprattutto mentale, in una fase in cui la squadra sembra bloccata dalla paura e dalla pressione. Vincere qualche partita e tornare a segnare con continuità sarebbe già un primo passo per sciogliere le tensioni che stanno frenando il gruppo.
È vero che le ultime due gare della competizione sono state perse, ma proprio per questo dare valore al percorso europeo, anche in vista della primavera, può diventare un obiettivo significativo. Arrivare a quei mesi con una situazione migliore in campionato permetterebbe alla Fiorentina di vivere la Conference non come un peso, ma come una possibilità concreta di riscatto.
Per Paolo Vanoli, inoltre, la partita di domani potrebbe essere un’occasione interessante per diversi motivi. Da un lato, per testare giocatori che hanno più freschezza fisica e mentale, come Fortini, Richardson e Piccoli, e capire chi di loro può ritagliarsi spazio anche in campionato. Dall’altro, può diventare un momento utile per sperimentare soluzioni tattiche nuove. Domenica l’allenatore aveva spiegato di non aver cambiato schema a causa delle numerose assenze, ma con qualche rientro previsto, la Conference può offrire margine per provare qualcosa di diverso.
Tra le ipotesi c’è anche quella di rimescolare le carte passando alla difesa a quattro, magari testando moduli come il 4-4-2 o il 4-3-1-2, per cercare maggiore equilibrio o nuove linee di gioco. Un piccolo aggiustamento tattico potrebbe aiutare la squadra a esprimersi meglio e, soprattutto, a ritrovare fiducia.
La Fiorentina ha dunque davanti una competizione che, se sfruttata bene, può diventare uno spazio protetto per sperimentare, crescere e, soprattutto, ritrovare serenità. Perché oggi ai viola non manca la qualità: manca la leggerezza di chi torna a credere di poter fare risultato. E qualche notte europea potrebbe essere proprio ciò che serve per uscire da questo momento difficile.
