Che piaccia o meno, Luca Ranieri è il capitano della Fiorentina e Paolo Vanoli oggi in conferenza stampa l’ha confermato senza troppi giri di parole. La Viola in quest’inizio di stagione sta sprofondando, e sono stati diversi i calciatori “presi di mira” dai tifosi, tra cui per l’appunto colui che ha quella prestigiosa fascia al braccio. Ranieri capitano in seguito all’addio di Biraghi è stata sicuramente una scelta maturata circa due anni fa dallo spogliatoio gigliato che lo rispetta, che lo vede come un buon leader da seguire.
Le critiche dei tifosi per i suoi atteggiamenti. Forse troppa “garra”?
In questa prima parte della stagione Luca Ranieri ha messo in luce nel corso delle sue prestazioni diversi limiti tecnici, questo è sicuramente stato dettato anche dal brutto momento a livello psicologico e da una condizione fisica non al meglio, ma per l’appunto questo è assolutamente un discorso che potrebbe essere allargato a tutta la rosa. Ad incalzarlo c’è stato, c’è e ci sarà Mattia Viti, dal punto di vista tecnico infatti, non c’è troppa differenza tra i due, si potrebbe dire che si equivalgono.
Le critiche nei confronti di Luca Ranieri non si limitano però agli errori commessi (macroscopici se pensiamo alle prestazione del finale di stagione scorso), sono da ricondurre soprattutto ai suoi atteggiamenti in campo, in particolare in quelli nei confronti del direttore di gara. C’è da dire che Ranieri ha sempre avuto in qualche circostanza dei comportamenti “un po’ sopra le righe”, ma per i tifosi “gasava”, mentre ora che la Fiorentina è ultima in classifica è finito, in negativo, sotto la lente d’ingrandimento.
Paolo Vanoli, attuale tecnico della Fiorentina, oggi in conferenza stampa ha dichiarato: “Lo difenderò fino alla morte ma deve capire il perché delle critiche”. Poi ha aggiunto: “Ho parlato con Luca e gli ho detto che se io fossi stato l’allenatore della Fiorentina gli avrei dato la fascia da capitano. La fascia di capitano si può conquistare in tanti modi: a volte perché è un leader dello spogliatoio, a volte perché ha 400 presenze, a volte perché è un bravo ragazzo…Gli ho detto che è diventato il capitano perché è l’esempio del lavoro, l’esempio di un ragazzo che dal settore giovanile di cui tutti dicevano che non fosse pronto per stare nella Fiorentina, ha lottato e ha lavorato con la sua energia, grinta ed è arrivato lì per conquistarsi il posto. Due anni fa al Venezia chiamai Pradè per chiedergli se me lo dava che lo avrei fatto giocare e Pradè mi disse che lo voleva vedere in ritiro perché ha un’energia che ci poteva aiutare… Si è conquistato la Fiorentina e io gli ho detto, te l’avrei data anche io la fascia perché sono una persona che arriva dal niente. Poi è giusto che oggi ti prendi le critiche, perché oggi non ti riconosce nei gesti che fai in campo. Questo è dove sta sbagliando. Lui deve capire perché si è preso questa fascia”. “Bastone e carota” dunque il metodo utilizzato dal tecnico lombardo. Da una parte la massima fiducia nel ragazzo, dall’altra, la responsabilità di “migliorare” per indicare la strada del presente, ma anche del futuro.
La fascia di capitano che “scricchiolava” con Pioli in panchina
Non ci si può nascondere. Né prima, né ora. Tra Luca Ranieri e Stefano Pioli non c’è mai stato un buon rapporto. Anche se, per come è andata poi a finire, gran feeling il mister non l’aveva instaurato con lo spogliatoio in generale. La Nazione tra l’altro, qualche settimana fa, ha addirittura svelato che il mister parmigiano avrebbe voluto affidare la fascia di capitano ad un giocatore esperto come Robin Gosens.
