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Prestiti, fughe, furti di orologi e finti rapimenti. Che fine ha fatto Savio Nsereko?

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Prestiti, fughe, furti di orologi e finti rapimenti. Che fine ha fatto Savio Nsereko?

Gianmarco Biagioni

14 Dicembre · 21:28

Aggiornamento: 14 Dicembre 2017 · 21:59

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Che fine ha fatto Savio Nsereko?” non è solo il titolo dell’articolo di quella che ormai è diventata un’abituale rubrica ma anche una domanda che, nel corso degli anni, si sono posti in molti. Esatto… Perché Savio Nsereko, calciatore di origini ugandesi naturalizzato tedesco, è ricordato principalmente per la sua capacità di svanire nel nulla da un momento all’alto piuttosto che per le prestazioni offerte sul campo.

Eppure, almeno agli albori, tutti parlavano un gran bene di questo esterno offensivo, alle volte seconda punta, brevilineo, tecnico, rapido ed abilissimo nel dribbling. Buone referenze, appunto, tanto che il Monaco 1860 gli fa provare la gioia di una convocazione a soli 15 anni e il Brescia, l’anno successivo, lo fa addirittura esordire in Serie B dopo averlo acquistato proprio dai bavaresi.

Savio piace, tanto, ed allora il West Ham decide di investire su di lui, offrendogli un contratto quadriennale. 1o presenze (più una in FA Cup) in quel paradiso chiamato Premier League… Sembra l’inizio della favola del ragazzo nato a Kampala ma sarà invece l’inizio della fine.

La parabola discendente del fantasista classe ’89, paradossalmente, inizia con il passaggio alla Fiorentina. I viola infatti, nell’estate del 2009, sborsano 3 milioni di euro (più un’eventuale percentuale sulla futura rivendita da devolvere agli Hammers) per assicurarsi quello che a tutti gli effetti è uno dei migliori prospetti del calcio mondiale.

Gli eventi, però, non prendono la piega desiderata ed ecco che Savio, dopo essersi alternato tra Primavera e panchina, viene ceduto in prestito prima al Bologna, poi al Monaco 1860, poi ancora al Černomorec ed infine alla Juve Stabia.

È proprio in questo periodo che Savio si rende protagonista della prima di una lunga serie di bravate che ne segneranno irrimediabilmente la carriera. È infatti il 24 ottobre 2010 quando la società tedesca annuncia la rescissione contrattuale a causa di un’ingiustificata sparizione avvenuta dieci giorni prima. Savio verrà poi ritrovato a casa della sorella ma la sua avventura in Germania è ormai giunta al termine.

Passa meno di un anno ed il tedesco, in prestito alla Juve Stabia, lascia la Campania per recarsi (ovviamente senza preavviso) a Londra. Rientrerà pochi giorni dopo, accompagnato dalla madre e dal procuratore, munito di un certificato medico che ne giustificherebbe l’assenza. A seguito della seconda sparizione, inoltre, chiederà di essere ricoverato in una clinica tedesca al fine di risolvere i suoi problemi.

Problemi che evidentemente persistono in quanto Savio, nell’ottobre 2012, la combina davvero grossa… Questa volta siamo in Thailandia, dove il nostro giramondo finisce in manette per aver tentato di inscenare un finto rapimento allo scopo di estorcere 25.000 euro alla famiglia… Soldi che pare gli servissero per saldare il debito contratto con alcune prostitute. Ma è finita qui? Assolutamente no… A Savio, ripartito dalla quarta serie tedesca, bastano appena quattro mesi per farsi cacciare dal Viktoria Colonia. Il motivo? Aver rubato l’orologio ad un compagno di squadra.

In ogni modo vi allieterà sapere che il buon Savio, all’età di 28 anni, è passato dall’essere una promessa del calcio all’essere felicemente svincolato.

Gianmarco Biagioni

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