Nelle pagine del Corriere Fiorentino troviamo un pezzo di Ernesto Poesio: “Si rischia, insomma, di aver finito le parole per descrivere una situazione così compromessa. Solo 6 punti in 13 partite, una media che se dovesse restare questa porterebbe a farne 17 in 38 partite. Inimmaginabile certo, solo ipotesi teorica basata sui freddi numeri ovvio, ma descrive perfettamente come il magrissimo bottino fin qui raccolto sia qualcosa di non comune con conseguenze al momento impossibili da pronosticare. Di sicuro molto del destino di questa stagione si giocherà nelle prossime quattro partite di campionato. Sassuolo in trasferta, Verona e Udinese in casa e quindi il Parma al Tardini.
Quattro sfide in cui sarà indispensabile riuscire a conquistare almeno la prima vittoria in campionato per non continuare a perdere terreno anche dal quart’ultimo posto. Per riuscirci però Vanoli dovrà iniziare a proporre qualcosa di più del semplice arroccamento. Serve coraggio nelle scelte dell’allenatore e nelle giocate dei calciatori. Ad esempio potrebbe anche essere arrivato il momento di abbandonare questa difesa a tre che da una parte non assicura protezione a De Gea (anche ieri autore di almeno tre parate decisive) e dall’altra appare limitante per il gioco offensivo con i viola che quasi mai riescono ad andare sulle fasce e, così, ad allargare le difese avversarie. Certo, per farlo servirebbero gli esterni. E la società è riuscita nel capolavoro di ridurre a zero le alternative in quello specifico settore. Ma un tentativo forse andrebbe fatto, anche solo per non lasciare qualcosa di intentato. In fondo, peggio di così…”
