Il giornalista di Radio Rai, Cristiano Piccinelli, è intervenuto al Pentasport su Radio Bruno per commentare la prima vittoria in campionato della Fiorentina: “L’espulsione è determinante, ma lo è come qualsiasi altro episodio nel calcio. Abbiamo visto la Lazio vincere in 9 contro 11, ieri il Genoa ha sofferto e perso fino all’ultimo nonostante l’uomo in meno. Determinante secondo me è stato anche l’atteggiamento diverso della Fiorentina, lo spirito dei giocatori e, per la prima volta in stagione, un po’ di buona sorte. Dopo la traversa di Mandragora e il palo di Gudmundsson avevo pensato a un’altra serata storta”.
Sul cambio modulo: “Qualcuno ha visto un 4-3-3. Per me era un 4-4-2 ibrido, ma siamo lì. C’era un centrocampo più accorto e più spazio e libertà per gli attaccanti, in particolare per Gudmundsson. la difesa a 4 ha inciso molto. Io non sono un fan della difesa a tre, che poi è una difesa a cinque. Con i giocatori che ha a disposizione la Fiorentina e con la condizione di alcuni giocatori è la soluzione migliore. La difesa a tre non mi sembra che abbia portato risultati positivi. Mi aspetto di rivederla anche a Parma”.
Sulla possibile retrocessione in B: “La Fiorentina perderebbe 60/70 milioni. Non si tratta solo dei giocatori come Kean che guadagnano milioni di euro: in Serie B si rischia di non riuscire a tenere neanche quelli che guadagnano 300.000 euro. Mi preoccupo anche per coloro che hanno un’entrata dalla Fiorentina, la Serie B comporterebbe tagli. Non credo che Commisso venderebbe in caso di retrocessione, sarebbe una perdita economica clamorosa. Credo che abbia tutto l’interesse a risolvere la situazione, e l’arrivo di Paratici lo dimostra”.
Su Paratici: “Un uomo di calcio, con grande esperienza. Sento parlare dei suoi errori, ma nel calcio è impossibile non sbagliare. Quelli bravi sono quelli che commettono meno errori. Si parlava anche di Giuntoli, anche lui ha delle sue negatività. Paratici ha lavorato benissimo alla Sampdoria, se non ricordo male ha portato Icardi. Ha lavorato per una vita a fianco di uno dei più grandi dirigenti che abbiamo (Marotta, ndr). L’anno scorso ha vinto una coppa europea con il Tottenham. Credo che sia una scelta giusta”.
