Il capitano della Fiorentina German Pezzella è stato intervistato in diretta Instagram da Daniel Arcucci, giornalista sportivo argentino.
“A Udine – afferma il difensore – abbiamo giocato l’ultima partita. Era l’8 marzo e siamo tornati due volte lì, perché la prima volta c’è stato un rinvio. Pensavamo di non giocare perché si diceva che avrebbero sospeso la giornata”.
“In società – prosegue – abbiamo avuto persone che sono state ricoverate in ospedale, per essere curate. Ci siamo preoccupati, ma ora sta tutto calando e sono ottimista anche per l’Argentina”.
“Mi hanno fatto tanti test, – dice Pezzella – sangue e urine, anche al centro sportivo. Ci allenavamo in casa, adesso invece siamo in campo massimo due alla volta, un solo preparatore e, finito l’allenamento, torniamo subito a casa. Lí abbiamo tutti gli attrezzi ma il campo è un altra cosa: chi vive in appartamento non si è potuto allenare molto bene”.
“Dal 18 – conclude l’argentino – dovremo prenotare un hotel, e chiuderci lì come se fosse un bunker, prima di capire se sarà decisa la ripresa del campionato. I giocatori vorrebbero ripartire quando il rischio sarà zero, noi abbiamo delle famiglie come tutti, e ci pensiamo”.
Si parla, inoltre, di Batistuta e della vicenda Astori:
“La prima cosa che a Firenze dicono ad un argentinose è Batistuta. Lui è viene spesso in città. Quando ha compiuto 50 anni gli hanno fatto una festa meravigliosa. Poter indossare la fascia di Astori è speciale, quello che è successo nel marzo 2018 era impensabile, ma avevamo un gruppo unito. Ero arrivato da otto mesi, in una nuova realtà con una nuova lingua, e sono diventato capitano quando Badelj è andato alla Lazio. Teniamo sempre vivo il ricordo di Davide”.
Incalzato sul suo futuro, Pezzella si rifiuta di rispondere dicendo che non darà “nessun titolo ai giornali di domani!”.