I carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare del GIP di Nola (Napoli) a carico due persone (uno responsabile dell’ufficio di stato civile di un Comune del napoletano e l’altro titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche amministrative) ritenute responsabili di reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini hanno accertato che i due hanno fatto in modo che circa 300 cittadini brasiliani ottenessero la cittadinanza italiana senza però avere i requisiti previsti dalla legge.
Tra questi soggetti ci sarebbero anche giocatori di calcio tra cui atleti militanti in Palermo, Monaco e Atletico Mineiro. Il Corriere del Mezzogiorno ha indicato in Bruno Henrique il calciatore rosanero coinvolto anche se il club ha smentito: “L’US Città di Palermo comunica di essere totalmente estranea ai fatti citati, di non conoscere i termini della vicenda e di non avere avuto alcun rapporto con i soggetti coinvolti nell’inchiesta. Il calciatore in oggetto, che al momento dell’acquisto godeva già dello status di cittadino italiano, non mancherà di fare chiarezza nelle sedi opportune in merito alla propria posizione qualora fosse confermato il suo coinvolgimento nell’indagine”.
Il caso sembra ricalcare lo scandalo dei passaporti falsi, o Passaportopoli, che colpì il calcio italiano nel 2001.
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