La Fiorentina nel baratro della serie B ci scende nel terzo minuto del recupero di una sfida senza senso. Orban batte De Gea (per la seconda volta) e sigilla la vittoria del Verona (1-2) al Franchi. Resoconto agghiacciante, questo, che riassume alla perfezione l’ennesima domenica-incubo della squadra di Vanoli.
Domenica che si era aperta (male) con la traversa colpita da Bernede, quasi una sorta di messaggio subliminale lanciato dal Verona che a Firenze voleva vincere. Domenica continuata con una serie di incursioni di Kean – molto mobile e cattivo, è vero, ma sempre impreciso nel tentativo di finalizzare, fino al minuto 42 quando appunto Orban (appena etrato al posto di Giovane) ha consegnato ai gialloblù la rete del vantaggio. Azione da film horror – in chiave viola – con Ranieri che si fra prendere 50 metri dall’avversario e De Gea che non sembra più… De Gea.
La ripresa si apre con una traversa di Ranieri, corre su un altro paio di intuizioni Fagioli-Kean e poco prima della mezz’ora sfocia addirittura nel pari. Fortunatissimo, visto che arriva su autogol di Nunez che fa scivolare alle spalle di Montipò proprio una ribattuta del portiere dopo una botta di Kean. Firenze prova a crederci. Ma a non crederci sembrano i giocatori e l’allenatore che nel valzer delle sostituzioni sbaglia, finisce per ‘stracoprirsi’ anzichè provare a ribaltare il match. A crederci, invece, è il Franchi. Che spinge. Prova a spingere la squadra. Che però mica risponde. Anzi, nel recupero affonda di nuovo. Sprofonda con l’assist al limite partito dalla linea di fondo e la zampata di Orban.
Finisce qui. Fra i fischi di tutto lo stadio e la Fiesole che dopo un sonoro ‘fate ridere’ lascia la curva e vede la retrocessione dietro l’angolo. A seguire il silenzio stampa. Glaciale, in cui la società decide di trincerarsi. Perché la B da ieri più che un fantasma che fa paura sembra una perfida realtà. Lo scrive La Nazione.
