Dalla Juve alla Conference e senza (ancora) pensare all’Atalanta. La Fiorentina accende così i riflettori del Franchi sul match di questa sera (ore 21) contro l’Aek Atene. Quarta sfida del gironcino. Sfida che di fatto potrebbe essere quella più adatta per mettere il timbro (quasi) definitivo sullo sbarco alla fase di inizio primavera della competizione.
L’obiettivo della Fiorentina, del resto, nella linea dettata da Vanoli, è quello della politica dei piccoli passi. In campionato, come in Europa. E in Conference, il primo passo da fare – evitando di sbilanciarsi sui sogni dell’eventuale sprint finale – è appunto quello di scansare la trappola dei playoff di febbraio. Il che non sarebbe affatto poco per più ragioni. Primo: la Fiorentina avrebbe (avrà) da giocare un turno (doppia sfida) in meno della competizione. Secondo: il doppio turno in questione la costringerebbe ad affrontare un avversario di fascia non esattamente… banale.
Tutto questo per quanto riguarda i calcoli di Conference e dell’obbiettivo Conference. Poi, la partita di stasera, diventa per Vanoli il terzo… cantiere aperto (dopo quelli in campionato contro Genoa e Juventus) per gettare la basi sulla struttura di una squadra (la sua) chiamata a raddrizzare un’annata tutta in salita e ad alto rischio nelle zone basse della classifica. Vanoli ha scelto gli undici titolari facendo riferimento a una sorta di turnover ‘light’, leggero, ovvero in parte obbligato per ragioni di condizione fisica dei suoi e in parte voluto per testare le qualità e l’inserimento nel pacchetto dei protagonisti del riscatto della squadra, quei giocatori che erano finiti ai margini con la gestione Pioli.
Così, ad esempio ci sarà da seguire con grande attenzione la serata e il lavoro di Dzeko che contro l’Aek dovrà fare di tutto per non far rimpiangere Kean. Quindi occhio alle mosse in difesa, dove Vanoli potrebbe avviare l’operazione rilancio di giocatori come Viti e soprattutto Comuzzo. Elementi che hanno le carte in regola per sgomitare, vedersi titolari e puntare a un futuro in viola che li coninvolga sempre più. Partita dopo partita. Quindi Parisi o Kouadio, come lo stesso Fortini. Tre giocatori che per ragioni comunque non identiche fra loro stanno ritrovando una visibilità e un senso di appartenenza prezioso con la gestione della squadra nella mani di Vanoli.
C’è da battere l’Aek, stasera, al Franchi. E anche se i pronostici spingono forte proprio nella direzione della Fiorentina, è meglio e più giusto non concedere troppo spazio alle fantasie positive. Vanoli vuole concentrazione massima, vuole rispetto dell’avversario e vuole brindarev al suo debutto sul palcoscenico internazionale nel migliore dei modi e tutto, ma proprio tutto, sarà nelle mani e nella testa dei suoi giocatori. Per un altro – piccolo ma significativo – passo nella direzione del futuro. Lo riporta La Nazione.
