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Nazione: “La Juventus come una finale, oggi per la Fiorentina è vietato sbagliare lo scontro diretto”

Rassegna Stampa

Nazione: “La Juventus come una finale, oggi per la Fiorentina è vietato sbagliare lo scontro diretto”

Redazione

16 Marzo · 09:20

Aggiornamento: 16 Marzo 2025 · 09:20

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Ci sono mille intrecci che vanno ad accendersi su Fiorentina-Juventus

Ci sono mille intrecci che vanno ad accendersi su Fiorentina-Juventus. Ci sono quelli delle posizioni contrapposte dei centravanti, con Vlahovic eroe-traditore di Firenze e Kean, bomber-vero tradito dalla maglia bianconera. E ci sono quelli dei ragazzi-campioni con Fagioli e Nico Gonzalez che anche in questo caso vivranno la sfida da posizioni opposte rispetto alle fotografie sull’album delle figurine in edicola fino all’estate scorsa.

E c’è anche – prima di concentrarsi sul valore vero del match di questa sera (ore 18) – un altro incrocio che non può non colpire l’attenzione: gli allenatori delle due squadre. Ovvero, i protagonisti di una sorta di domino che (all’inizio della stagione) aveva al centro il meglio in fatto di panchine emergenti. Dunque: Palladino erede di Italiano (a Firenze), con lo stesso Italiano erede di Thiago Motta a Bologna, e – ultima piastrella di questo domino – l’ormai ex allenatore rossoblù pronto a rigenerare gli incubi della Juve post Allegri. Poi, le cose sono andate e stanno andando come è sotto gli occhi di tutti, con Palladino che nel tentativo di far sognare la Fiorentina ha sofferto più del previsto e Thiago Motta che a Torino danno (addirittura) già per bocciato.

Ed è qui che bisogna andare a rileggere con attenzione il vero valore di Fiorentina-Juventus. Con la Fiorentina, tanto per correre in fretta al nocciolo della questione, che contro i bianconeri si gioca due carte pesantissime per il valore reale della propria stagione. La prima è quella morale, dell’orgoglio, della ritrovata credibilità e che quindi va collegata direttamente a quanto (ri)visto giovedì sera in Conference League. Parliamo, sia chiaro, del primo tempo con il Panathinaikos, perché la ripresa è stata un condensato di dubbi e tremolii. Cosa, questa, che la squadra di Palladino si è potuta prendere il lusso di concedere davanti a un avversario non da top-class come i greci. Ma quella quella con la Juve – naturalmente –, dovrà essere ben altra cosa, dunque una sfida senza sbalzi di intensità. Senza fragilità di gioco e con una carica di idee e qualità che gira al massimo. La Juve, se si fa così, la si potrà battere, anche se una Juve ferita e offesa come di questi tempi può portarsi dentro una carica di aggressività da non sottovalutare. Anzi.

Tema numero due: la classifica. La Fiorentina è scivolata troppo in basso per quelle che erano le ambizioni del club e soprattutto del suo allenatore. E’ scivolata in basso, è vero, ma calendario e punti a disposizione dicono che c’è ancora il tempo per rinascere, per tornare a credere in una qualificazione all’Europa del prossimo anno, per archiviare, a giugno, un anno tutto sommato positivo. Bene, i viola dovranno così cominciare a prendere e bruciare punti agli avversari negli scontri diretti in arrivo. E quello con la Juventus è proprio il primo. Una sorta di finale da vincere. Da sfruttare e da non fallire. Per l’orgoglio e per la classifica. E per un futuro che Firenze e Palladino vorrebbero e potrebbero scrivere ancora insieme. Lo riporta La Nazione.

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