7 Dicembre 2025 · Ultimo aggiornamento: 17:10

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Nazione: “La Fiorentina si è disintegrata. La difesa a tre è naufragata, terminata la propria corsa”

Firenze, Stadio Franchi, 02.10.2025, Fiorentina-Lecce, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Nazione: “La Fiorentina si è disintegrata. La difesa a tre è naufragata, terminata la propria corsa”

Redazione

7 Dicembre · 10:00

Aggiornamento: 7 Dicembre 2025 · 10:00

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Una squadra che ormai sembra aver perso ogni certezza

La Fiorentina non è affondata: si è disintegrata. Al Mapei Stadium è andata in scena l’ennesima resa senza condizioni di una squadra che ormai sembra aver perso ogni certezza, soprattutto dove – con la «cura» Vanoli – avrebbe dovuto averne di più: dietro. Il Sassuolo ne ha approfittato e ha calato altre tre reti, una ancora su calcio d’angolo, la decima incassata dai viola da palla inattiva. Un dato che da solo basterebbe a raccontare il crollo di un reparto che non regge più alcun urto. La sfida di Reggio si è trasformata così nel riassunto più fedele delle infinite fragilità di una difesa tornata la peggiore del campionato: 24 gol subiti in 14 giornate, media di 1,7 a partita, numeri che inchiodano un sistema – quello a tre – naufragato sin dai primi passi. La retroguardia è risultata impacciata e vulnerabile su ogni accelerazione avversaria: è bastato un cross più tagliato del solito, una pressione un po’ più convinta o la solita palla inattiva per mandare tutto in tilt.

Non è andata meglio nemmeno tra i pali dove De Gea, capace di esaltarsi a Bergamo appena una settimana fa, è inciampato in un errore gravissimo, spalancando la porta a Volpato per il gol dell’1-1 e aprendo la strada all’ennesimo tracollo. La sensazione, ormai evidente, è che la difesa a tre, progettata in estate e riproposta con ostinazione tanto da Pioli quanto da Vanoli, abbia ufficialmente terminato la propria corsa. Quella di Reggio è infatti sembrata la certificazione definitiva del fallimento di un’idea che non ha mai portato equilibrio né solidità. Da domenica, contro il Verona, servirà cambiare registro: non più un’opzione, ma una necessità. Lo riporta La Nazione.

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