
E’ questo il cambio di passo della squadra di Italiano che timbra contro il Lecce la settima vittoria consecutiva, tra coppa e campionato: non accadeva da 20 anni. Non solo. E’ il primo poker di ’W’ della gestione Commisso. Sono soprattutto tre punti che permettono ai viola di restare in scia delle posizioni che valgono l’Europa. L’ultima fatica prima della sosta per la Nazionale è arrivata al culimine di un percorso ripido fatto tutto d’un fiato e poteva nascondere un ’trappolone’. E fino al gol decisivo è stato proprio così. Italiano è stato costretto a rimescolare le carte, disegnare una Fiorentina diversa e almeno per mezz’ora i viola sono sembrati quasi impacciati. Per certi versi normale quando il serbatoio delle energie fisiche e mentali tende al rosso. Ma le squadre con ambizioni sanno essere ciniche quando serve, badando al sodo e a fare punti in classifica. Una squadra, insomma, in modalità gestione energetica capace di capitalizzare e conservare anche senza vergognarsi di usare la spada e non il fioretto. Il secondo gol avrebbe significato una ripresa più tranquilla, con il pericolo mai veramente materializzato, per merito della Fiorentina, abile nel disinnescare l’arrembaggio dei giallorossi. La partita stenta, come detto, a decollare. La prima vera occasione arriva al 17’ con Saponara che si fa tutto il campo e, dalla distanza, prova a sorprendere Falcone pronto ad alzarla in angolo. Deviazione vista da tutti, tranne che da Abisso.
Il Lecce inizia a essere più spavaldo, complice una manovra non sempre impeccabile dei viola che avrebbero bisogno di una giocata per mettersi in partita. Giocata che fino alla mezz’ora rimane nelle intenzioni. La Fiorentina ci prova anche con i piazzati e una capocciata di Barak usce di un soffio. Era il preludio del vantaggio che arriva anche in modo un po’ fortuito, ma cercato: pallone nel mezzo con il contagiri di Saponara, Falcone non esce e Gonzalez che si inserisce, contrastato da Gallo. Tocco finale del difensore salentino e viola avanti. Vantaggio difeso con decisione, con il Lecce pronto ad azzannare la ripresa con la faccia cattiva. Di Francesco trova i riflessi di Terracciano sulla strada del pareggio. Proteste viola per un contatto in area tra Gonzalez e Hjilmand, Abisso (e il Var) lasciano correre, anche perché lo scontro pare veniale. Il Lecce alza il baricentro, lasciando spazi alle ripartenze viola che producono poco in termini di occasioni vere, ma tanto nel tenere lontani gli avversari, rischiando il meno possibile. Italiano rivolta la squadra con i cambi, gettando nella mischia alcuni reduci da Sivas che hanno il merito di alzare il ritmo, creando anche un paio di situazioni che potevano essere sfruttate meglio. Ma l’importante è portare a casa i tre punti. Missione compiuta. Lo scrive La Nazione.