Con le spalle al muro. E con la fastidiosa sensazione che la sabbia della clessidra stia per finire. Opportunità gettate al vento. Confronti fin qui inutili per sanare eventuali frizioni. La Fiorentina annaspa sul fondo della classifica e sul piano delle famose «decisioni drastiche» non è successo alcunché nelle ore successive all’ennesima sconfitta contro il Verona. Firenze invoca disperatamente aiuto. Non si sa bene ancora a chi, ma la sensazione netta è che gli attuali dirigenti della Fiorentina non siano abbastanza per trascinare la squadra fuori dalla palude.
L’immagine di Alessandro Ferrari, ripreso dalle telecamere domenica scorsa – sconsolato e solo in tribuna – sono rimaste lì come un manifesto del vorrei ma non posso. Motivi da ricercare altrove e che ora contano poco. Adesso c’è da trovare in fretta il bandolo della matassa e in questi casi ci si appella sempre e soltanto all’esperienza di chi ha già vissuto storie così.
Gli appelli sul web si sono sprecati nei confronti della società. La gente chiede almeno un uomo di calcio che possa portare esperienza. Un dirigente navigato. Contatti fin qui smentiti dai diretti interessati. Giuntoli in primis, poi Sabatini, che ha candidamente ammesso nelle ultime ore di aspettare solo una telefonata per mettersi in viaggio verso Firenze.
Nella memoria di tutti c’è il miracolo che ha compiuto con la Salernitana nel 2022, rivoluzionando la squadra a gennaio e aggrappandosi con le unghie e con i denti a quel famoso 7% di possibilità di salvezza. Perché sì, la sensazione è che qualunque cosa accada la Fiorentina ha bisogno di essere rivoluzionata nel mercato invernale. Ci saranno addii eccellenti fino a poche settimane fa inaspettati, dovranno di contro arrivare calciatori funzionali al progetto tecnico del nuovo allenatore. Vanoli o chi per lui.
C’è anche il partito degli ex viola. L’ingresso nel club di uomini che conoscano società e città e che possano trasmettere fiorentinità e attaccamento alla maglia. Il famoso Club Manager che sembrava potesse arrivare con Pioli e per il quale alla fine non si è mai concretizzato niente. Candidature tante, profili utili altrettanti. Ma per prima cosa a muoversi dovrà essere l’attuale società. Non possono che essere Ferrari e Goretti ad avviare questo effetto domino, con la speranza che basti per provare, almeno, a salvare la stagione. La società, in ogni caso ha scelto di ‘confermare’ la fiducia a Vanoli, almeno fino a domenica per la gara contro l’Udinese, ma non è escluso che un’altra rovinoso sconfitta possa di fatto accellerare una decisione che resta sullo sfondo. Lo riporta La Nazione.
