Pronti a tutto, anche a ricorrere al Tar. Dopo l’annuncio in conferenza stampa da parte del direttore generale Alessandro Ferrari mercoledì la Fiorentina ha inviato una lettera, ancora priva di risposta, al Comune di Firenze per chiederela sospensiva sui lavori del Franchi. Un primo avvertimento formale prima poi di procedere per vie legali: “Ci vediamo pertanto costretti a diffidare l’amministrazione dall’intraprendere qualsivoglia iniziativa o emanare qualsivoglia ordine volto a dare formale avvio ai lavori. Laddove, al contrario, questi siano stati già imprudentemente avviati, si intima di disporre l’immediata sospensione. Con riserva di ogni diritto, azione e ragione, in qualsivoglia sede per la miglior tutela degli interessi della Fiorentina”, si legge nella parte finale del dispositivo della società viola, che, a precisa domanda, risponde di dichiararsi pronta a ricorrere a qualsiasi iniziativa, anche al Tar, non accontentandosi della semplice richiesta danni.
Uno scenario che rischia di trascinare il contenzioso avanti per anni, tra appunto ricorsi al Tar e controricorsi al Consiglio di Stato
che potrebbero avere un pronunciamento definitivo a lavori ampiamente iniziati o quasi terminati. Nel resto della lettera la Fioren-
tina ribadisce che “gli elementi di incertezza dei lavori attengono principalmente a due fattori: a) assenza di qualsiasi evidenza o conforto in ordine alla certezza e completezza del quadro delle fonti di finanziamento a copertura deginterventi di riqualificazione complessivamente previsti nello stadio; b) conseguente indeterminabilità non solo dei tempi di esecuzione, ma anche al completamento stesso dell’opera». In sostanza la Fiorentina ritiene che “la scelta dell’amministrazione di iniziare comunque i lavori appare una decisione del tutto irrazionale e gravemente lesiva degli interessi della Fiorentina”. Palazzo Vecchiodal canto suo conferma la propria posizione fatta emergere martedì e continua a considerare la presa di posizione della Fiorentina sorprendente, soprattutto alla luce della convenzione firmata da Comune e Acf nell’Aprile scorso in cui si prevedeva l’avvio dei lavori e la cantierizzazione. L’intesa era stata apprezzata anche da mail interne tra le parti in cui si ringraziava Palazzo Vecchio per la collaborazione: «È stata firmata da poco una convenzione dove c’è scritto tutto, anche sui lavori e indicato un percorso chiaro. La Fiorentina è sotto pressione in questo momento, ma abbiamo sempre dato risposte alla società. La società aveva fatto la richiesta di giocare al Franchi anche durante i lavori e abbiamo risolto anche questo problema», ha detto Nardella a Radio Bruno. Per quanto non confermata dagli interessati (“Avremmo fatto la stessa mossa anche se ci fosse stato un altro partito al governo cittadino”, ha detto Ferrari), l’uscita della Fiorentina è sembrata poltica, nei giorni di campagna elettorale, incassando il sostegno della candidata di Italia Viva Stefani Saccardi e del candidato del centro destra Eike Schmidt, con tanto di apertura del segretario Fdi Donzelli a trovare nuove soluzioni per un impianto nuovo. Intanto però i lavori vanno avanti e, dopo l’abbattimento del tabellone segnapunti e il restyling della Ferrovia, le gru stanno demolendo le scale di accesso alla Fiesole. Non quelle elicoidali, che sono vincolate. Lo scrive La Repubblica