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Tra la Fiorentina e il nuovo stadio si mette Unipol. Cosi i tempi si possono ancor di più allungare

Foto nuovo stadio

Rassegna Stampa

Tra la Fiorentina e il nuovo stadio si mette Unipol. Cosi i tempi si possono ancor di più allungare

Redazione

24 Ottobre · 11:36

Aggiornamento: 24 Ottobre 2017 · 11:36

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Nuovo Piano di Castello, spunta l’obbligo della Vas, la valutazione ambientale strategica. E visto che si attende l’approvazione della variante urbanistica per dare avvio all’operazione dei nuovi mercati generali e liberare così l’attuale area della Mercafir, per ”effetto domino” le conseguenze dell’ulteriore iter procedurale rischiano di scaricarsi sul progetto del futuro stadio. Di tradursi cioè in un ennesimo allungamento dei tempi.

Come promesso, Palazzo Vecchio conta ancora di presentare la variante al Piano di Castello entro la fine di questo anno. È lo stesso responsabile urbanistica Giovanni Bettarini a dirlo, sollecitato da Giacomo Trombi di Sinistra italiana, davanti al consiglio comunale: «Stiamo lavorando per rispettare i tempi che ci eravamo dati», dice Bettarini. Ricordando che la decisione di ridisegnare il progetto Castello, sui cui contorni e contenuti si sono esercitate almeno tre generazioni di dirigenti della sinistra fiorentina, è stata presa dalla giunta Nardella lo scorso giugno.

O meglio, più che ridisegnare è più corretto dire dimezzare. Perché lo stesso Bettarini svela che le bozze del Piano, dai 440mila metri quadrati di superficie utile lorda, cioè di superficie costruita, si passa adesso a 220mila. Un dimezzamento netto. Deciso in via unilaterale, senza trattare nè ascoltare il Gruppo Unipol, subentrato nella proprietà dei circa 180 ettari con l’acquisizione di Fondiaria- Sai.

Legittimo che il Comune modifichi un Piano esecutivo già approvato senza sentire il privato? «Legittimo, perchè Unipol non ha mai ritirato un solo permesso a costruire, sebbene ne avesse facoltà. E senza permessi rilasciati è come se il piano non fosse in vigore», dice l’assessore all’urbanistica. Cosa ne penserà Unipol?

È assai probabile che impugni tutto di fronte ad un tribunale. Del resto, ogni atto fin qui adottato da Palazzo Vecchio è stato oggetto di ricorso da parte della compagnia bolognese, che è quotata in borsa. E sarebbe strano se non impugnasse il Piano dimezzato, che di fatto porta il milione e 200mila metri cubi di cemento previsto a soli 600mila metri cubi

La Repubblica Firenze

 

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