Mai aveva segnato così tanto nella sua già lunga carriera, seppur ancora relativamente giovane. I 19 gol di Moise Kean nella sua prima stagione alla Fiorentina, con Palladino in panchina, hanno reso l’attaccante della Nazionale italiana riferimento offensivo della Serie A con Retegui. Un vero e proprio exploit dovuto alla sua piena maturità e crescita tecnica ma anche al feeling con l’allenatore e con la piazza. Kean a Firenze si è sentito amato e sostenuto e in campo ha avuto compagni che hanno saputo valorizzare le sue qualità e le sue doti. Ora c’è preoccupazione dopo l’addio di Palladino che qualcuno vede come possibile indizio sull’addio anche di Kean. Ma qual è la situazione? Di sicuro, Kean sta bene alla Fiorentina e sarà difficile strapparlo alla società di Commisso che, grazie ai suoi gol, a inizio stagione, si è ritrovata in vetta, in cima, sognando un grande campionato, con la classifica di serie a che vedeva i viola assieme a tante altre, Napoli e Inter comprese, al primo posto. Poi un calo prevedibile e alla fine un campionato in cui la Fiorentina ha raccolto meno di quanto aveva sperato pur godendosi la forza e, come detto, i gol di Kean. Il bomber del Franchi che i tifosi sognano di vedere in maglia viola anche nella prossima stagione e comunque ancora a lungo.
L’importanza di avere un centravanti e di tenerselo stretto
Il peso del centravanti per una squadra è tutto. Specialmente ora che latitano i grandi centravanti italiani che un tempo dominavano le classifiche dei marcatori: Totti, Del Piero, Vieri, Inzaghi, Toni, Gilardino. Gli ultimi risultati di Serie B – con la stagione che si è appena conclusa dopo la fine dei playoff – hanno messo in evidenza il talento di Francesco Pio Esposito, 19 gol con lo Spezia, centravanti di proprietà dell’Inter che piace a diversi club come il Napoli. Ecco, Kean, coi suoi 25 anni, rappresenta il top nel suo ruolo, per questo la Fiorentina se lo tiene stretto. Dall’1 al 15 luglio sarà valida la clausola da 52 milioni inserita nel suo contratto. In questa finestra, i viola potranno farci poco in caso di super offerte accettate dal giocatore. Ma prima e dopo, toccherà trattare direttamente con Commisso che non cede il suo centravanti. Non ne ha alcuna intenzione. Al massimo chiederà la luna. E, come detto, Kean sta benissimo alla Fiorentina. Le insidie principali possono arrivare dalla Premier League. Il Manchester United segue con attenzione il giocatore. Non si parla ancora di cifre o di una vera e propria trattativa. C’è solo un interesse concreto che non è detto diventerà altro, anche perché gli inglesi seguono anche Gyokeres dello Sporting Lisbona, 54 gol nell’ultima stagione, un cannibale dell’area di rigore che piace a diversi club inglesi e che costa tantissimo, almeno 70 milioni di euro.
Cosa è successo tra Kean e la Fiorentina
Kean ha trovato a Firenze l’ambiente ideale dopo aver vissuto diverse esperienze come quelle al Psg, all’Everton, o quella alla Juventus, dove è cresciuto. Mai, però, aveva attraversato a Torino una stagione simile. Quello che era sempre mancato era stata la continuità e la fiducia da parte dell’allenatore e dell’ambiente. Palladino non ha mai avuto dubbi sul suo valore ed è stato ripagato con un rendimento sempre elevato. Kean ha segnato tantissimi gol, alcuni pesanti, alcuni molto belli. Spesso ha lavorato di fisico e altre di tecnica. Kean ha una potenza notevole e sa come sfruttare il suo corpo. Da questo punto di vista è utilissimo per i compagni ma poi è imprendibile quando parte in velocità palla al piede. I suoi sprint sono letali. Sotto porta è migliorato diventando più cinico. E può ancora crescere avendo, come detto, appena 25 anni. Molti attaccanti sono esplosi anche più tardi in Serie A. Lui ha bruciato le tappe e ora ha raggiunto un equilibrio invidiabile in campo e fuori. Per questo appare difficile credere che possa andare via da Firenze dopo appena un anno. Sarebbe una scelta sorprendente. Ovviamente tutto dipenderà dalle offerte che arriveranno. Ricordando che c’è una clausola con un prezzo ben in vista, esposto. 52 milioni non sono neppure troppi per un giocatore dal rendimento assicurato. Per il centravanti della Nazionale italiana. Sorride anche Spalletti.