L’attaccante della Fiorentina Moise Kean è il protagonista della cover di GQ Italia ed ha rilasciato alcune dichiarazione, ecco alcune delle sue parole:
Sulla permanenza alla Fiorentina
“La Fiorentina è riuscita a tirare fuori il meglio di me, mi ha offerto un grandissimo aiuto. Sentivo di essere precipitato in un buco nero, il club mi ha dato un’enorme fiducia e personalmente ci tenevo a non deludere una squadra e una piazza che mi hanno accolto in un modo così positivo, a ripagare delle persone che mi hanno dato una possibilità così importante. “I tifosi della Fiorentina mi hanno fatto sentire a casa, al Viola Park mi hanno messo a disposizione delle attrezzature eccellenti. Insomma, quando sono arrivato a Firenze ho sentito fin da subito il calore di tutti: così mi è tornata addosso la gioia, e in queste condizioni è più semplice fare bene in campo. Dopo un periodo complicato a livello personale, era proprio quello che ci voleva. Quello di cui avevo bisogno”
Sul episodio di razzismo subito qualche anno fa a Cagliari
«È stato brutto, ci sono rimasto male. Molto, molto, molto male. Perché avevo solamente 19 anni, ma soprattutto perché non mi aspettavo che in un campo da calcio potessero succedere cose di questo tipo. Io credevo che la gente vedesse lo stadio come un ambiente in cui portare i bambini, in modo che si rendessero conto di come il calcio faccia realizzare i sogni, anche quelli più grandi. E invece si ritrovano di fronte a questo genere di cose. Non è normale, così come non lo è neanche fuori dal calcio. Sì, la situazione sta un po’ migliorando. Piano piano, magari, ma sta migliorando. La sensazione è che in Italia siamo un po’ indietro su questo genere di cose, e in parte può essere vero. Ma la realtà è che non ci sono delle differenze così grandi con gli altri Paesi, nel senso che il razzismo non esiste soltanto qui da noi. Anzi, quando mi dicono “Eh, l’Italia è un Paese razzista”, io mi incazzo parecchio. E rispondo sempre: “Questo non è vero, il razzismo c’è dappertutto”. Anzi, la verità è che in Italia stiamo recuperando. Ed è sicuramente merito delle nuove generazioni, i ragazzi di oggi sono molto più sensibili su certi temi. Meglio tardi che mai, mi viene da dire”.