Alla vigilia della semifinale di ritorno di Conference League tra Fiorentina e Betis in programma domani alle ore 21, ha parlato Joaquin, oggi dirigente del club andaluso e doppio ex di entrambe le squadre. Queste le sue dichiarazioni: “Firenze occupa un posto speciale nel mio cuore. Alla Fiorentina ho vissuto anni splendidi e porto con me ricordi indimenticabili. Non solo il gol alla Juventus, ma ogni partita giocata con quella maglia è stata significativa. Tornare qui è sempre un’emozione, sia per me che per la mia famiglia.”
Che sensazioni prova nel tornare a Firenze?
“Provo gioia ma anche un po’ di tensione. Sarà una gara molto complicata: la Fiorentina è solida, ben organizzata e ha dimostrato grande forza. Per il Betis, questa rappresenta probabilmente la sfida più importante nella nostra storia europea. È una squadra competitiva, con un bel gioco e le qualità per vincere.”
Come ha visto la gara d’andata?
“La Fiorentina ha mostrato grande tecnica e ordine tattico. È una squadra che ha tutte le carte in regola per arrivare fino alla fine. Domani servirà massima attenzione dal primo all’ultimo minuto.”
Ha notato i lavori allo stadio Franchi? Che impressione le ha fatto?
“Sì, ho visto che è in fase di ristrutturazione. Mi auguro venga realizzato uno stadio all’altezza di una società come la Fiorentina. Ho sentito il calore dei tifosi anche all’esterno: si percepisce quanto sia importante questa sfida per tutti.”
Il suo giocatore preferito della Fiorentina?
“Gudmundsson mi ha colpito molto per talento e personalità. Ma penso che il vero punto di forza della Fiorentina sia il gruppo, come dimostrato anche nella partita di andata a Siviglia. E Kean è un giocatore di valore: avere un attaccante così può fare la differenza.”
Conference League o Coppa del Re?
“La Coppa del Re del 2022 è stata un traguardo emozionante. Ma l’Europa ha un peso diverso. Questa è la nostra prima semifinale europea e la viviamo con grande entusiasmo e orgoglio.”
È più forte la Fiorentina attuale o quella in cui giocava lei?
“Ai miei tempi c’erano giocatori eccezionali: Pepito Rossi, Mario Gomez, Borja Valero, Salah… Un gruppo davvero di altissimo livello. Ma anche la squadra attuale ha tanta qualità e può dire la sua.”
Un commento su De Gea?
“È un portiere di altissimo livello, con un curriculum impressionante. Ma anche il nostro estremo difensore ha dimostrato di essere all’altezza della situazione.”