Ci scuserà chi è abituato ai nostri “lenzuoli”, ma… stasera non abbiamo voglia. Stasera ci limitiamo ad una federa, un cuscino, al massimo un copriletto ad una piazza. Troppo brutta la giornata, troppo brutta la partita di Udine. Tutto estremamente brutto, da non ripetere e commentare…. se possibile. Piccola spiegazione: il termine lenzuolo identifica un articolo lungo, esaustivo, dettagliato, con più di 2000 battute, quel tipo di articolo che andava di moda negli anni ’80-’90, quando ancora non esisteva internet. Quando la gente comprava i giornali e, siccome avevano speso dei soldi, leggeva tutto: anche i lenzuoli. Noi, che avrete capito non essere di primo pelo, siamo soliti dilungarci, cavalcando un lessico ricercato, facendo riferimenti, parallelismi, addentellati, e non andiamo oltre… Noi, dicevamo, siamo usi scrivere “lenzuoli”. Ma stavolta, ci dispiace, non ce la sentiamo. Per vari motivi, alcuni comprensibili, altri che andiamo a spiegare.
- VOGLIA DI GIOCARE… SALTAMI ADDOSSO: parafrasando le nonne di un tempo (come dicevano ai nipoti? Voglia di studiare, saltami addosso…) diciamo che oggi in pochi avevano voglia di giocare al calcio. Abbiamo visto il Parma, la Spal, il Milan, il Verona. Infine Udinese e Fiorentina, una delle partite più brutte di sempre. Senza forza, senza vigore. Come se tutti sapessero che questa sarebbe stata l’ultima gara dell’anno. Campionato sospeso, stagione finita, e allora… perchè sbattersi più di tanto? Entrando nello specifico, è chiara oramai la strategia di Beppe Iachini: tirare a far “ciccia” (come si dice a Firenze), e poi vediamo. Se ci sarà modo, se avanza tempo. Col pareggio di Udine, Beppe ha fatto 30 (punti in classifica), a meno 10 dai fatidici 40, che vogliono dire salvezza matematica. Ecco, chiediamo un favore al mitico “picchia per noi”: faccia veloce a fare 31. E poi 32, 33, 34, insomma… faccia presto, perchè partite come quella di oggi alla Dacia Arena non si possono vedere. E citiamo Iachini perchè (ne siamo convinti) questo atteggiamento attendista, bloccato, squadrato fino al parossismo… è tutta opera dell’allenatore. Della sua mentalità, del suo carattere. Ne ha facoltà, figuriamoci, ma perchè quando lo stesso Iachini rischia la “smazzata”, mette (ad esempio) la seconda punta, la Fiorentina comincia a giocare? Comincia ad osare? E’ successo 15 giorni fa contro il Milan, è successo oggi contro l’Udinese. Evidentemente questa squadra avrebbe nelle corde un gioco più offensivo, delle trame più piacevoli, avrebbe l’intenzione, la voglia, l’animo di provare a vincere. A divertire i propri tifosi. Di contro, altrettanto in modo evidente, la paura è più forte del coraggio. Don Abbondio, insomma, prevale sul Gladiatore. La ragion di classifica vince sul gusto di fare spettacolo. E allora, Iachini ha fatto 30, faccia 31 (raggiunga la salvezza) e poi lasci la mano. Oppure cambi orizzonte mentale, perchè Firenze ed i fiorentini meritano di più.
UN SENSO: giocare senza pubblico… non ha senso. Giocare senza voglia… non ha senso. Giocare male come la Fiorentina (e come l’Udinese) non ha senso. Questo per dire che il calcio si deve fermare. Così è inutile. E’ dannoso per l’immagine della stessa Italia calcistica. Se passata la tempesta si vorrà ricominciare… bene. Sennò si annulla tutto. Come si dice? Abbiamo scherzato. Però, c’è un però: avendo visto Juventus-Inter, è risultato chiaro un’altra volta chi è il più forte. Chi vincerà l’ennesimo scudetto (non ce ne voglia la Lazio). Eh già, ma se il campionato viene fermato? Se viene addirittura annullato, chi glielo dice alla Juventus che non vincerà il nono scudetto consecutivo? Oppure qualcuno pensa che, al signor Agnelli, interessi la salute pubblica e rinuncerà all’ennesimo scudetto? Datemi retta, il campionato potrà pure finire, ma ci sarà un vincitore. Chi sarà? Accettiamo scommesse…