Domani al “Ferraris” sarà una partita speciale per Gudmundsson, attaccante della Fiorentina ed ex grande protagonista con la maglia del Genoa. Lo scorso anno non era presente nella sfida di Marassi a causa di un infortunio, ma questa volta tornerà per la prima volta da avversario in quello stadio che lo ha visto vivere la stagione più straordinaria della sua carriera.
Con la maglia del Genoa, Gud ha realizzato 31 gol, numeri che lo consacrarono come uno degli attaccanti più prolifici e amati della piazza. Indimenticabile, tra le tante reti, quella punizione magistrale contro il Bologna, segnata in trasferta, che rimane uno dei momenti simbolo della sua avventura in rossoblù.
La stagione scorsa, invece, è stata decisamente più complicata. Tra infortuni e un rapporto non semplice con Palladino, l’islandese si è fermato a 8 gol complessivi, lontano dai livelli a cui aveva abituato i tifosi liguri. Anche in questo avvio di campionato con la Fiorentina, il vero Gud fatica ancora a emergere: mancano il carisma, la leadership e quella presenza dominante che avevano reso il suo nome sinonimo di concretezza e determinazione.
Al suo arrivo a Firenze, aveva sottolineato la differenza tra le due realtà: “Penso che la più grande differenza tra Fiorentina e Genoa siano le aspettative. I tifosi viola si aspettano di più, ed è normale dopo tre finali di fila. Entrambe le città sono fantastiche, ma a Firenze c’è più storia e più eventi. Di Genova mi manca il mare, sono islandese e vederlo ogni giorno mi faceva sentire a casa”.
All’inizio di questa stagione, parlando di Pioli, aveva aggiunto: “Ho un buon feeling con lui, mi piace che mi parli molto. Siamo felici del suo arrivo. Questa sarà la mia stagione, spero senza infortuni”.
Nel corso della settimana, Gud è volato in Islanda per prendere parte al processo per cattiva condotta sessuale, in cui è imputato dal tribunale di Reykjavik. Il verdetto è atteso per il 4 dicembre, ma l’attaccante è già rientrato al Viola Park per preparare al meglio la sfida contro il Genoa.
Ora, con un nuovo allenatore e il ritorno nello stadio che lo ha consacrato, Gud potrebbe trovare la scintilla giusta per ripartire. Difficilmente verrà accolto con applausi: il suo recente passato da idolo genoano è ancora troppo fresco.
Chissà se domani, respirando di nuovo l’aria di Genova, riuscirà a ritrovare quella forza e quella fiducia che sembrano essersi smarrite da tempo.
