Cravatta e grisaglia, gli industriali fiorentini manifestano a favore della nuova pista dell’aeroporto di Peretola. “Ce n’est que en debut” scrivono in uno striscione, “continueremo fino alla fine per lo sviluppo dell’aeroporto” dicono. Certo fa strano vederli in una giornata di pioggia darsi appuntamento lì davanti all’aeroporto per una manifestazione e fa ancora più strano quando Ferruccio Ferragamo, proprio lui, l’imprenditore delle scarpe e del lusso, prende il megafono e arringa: “Sono tornato ora dalla Cina: là stanno facendo 50 aeroporti, qui dell’aeroporto si parla da 50 anni. Là la disoccupazione è all’1 per cento, qui al 36 per cento. Non ho mai preso parte a nessuna manifestazione di protesta, ma stavolta era proprio necessario”.
L’iniziativa per chiedere di procedere con la nuova pista dell’aeroporto (pista contrastata da almeno 4 sindaci della Piana e fra questi quello di Prato Biffoni a capo della secondas città della Toscana) è stata promossa da Confindustria Firenze, da Cna, Confcommercio e Confesercenti. In un centinaio erano dietro allo striscione: “Sì aeroporto facciamo volare il territorio”. C’era anche Luigi Salvadori presidente di Confindustria Firenze: “Non siamo qui per far colore, la manifestazione non è un pranzo di gala” dice parafrasando una frase di Mao Zedong (l’originale è “la rivoluzione non è un pranzo di gala”).
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