Rocco Commisso è il primo ad essere deluso dal tracollo della Fiorentina, precipitata nei bassifondi della classifica nonostante gli ingenti investimenti degli ultimi anni. Quando l’imprenditore italo-americano acquistò il club dai Della Valle nel 2019 per circa 170 milioni di euro, il suo obiettivo non era semplicemente economico, ma simbolico: riportare in alto la squadra e rafforzare il legame con le sue origini italiane. Fondatore della Mediacom e con un patrimonio stimato in 5,6 miliardi di dollari, Commisso ha sempre sostenuto il club con risorse proprie, senza ricorrere ai debiti bancari. Dopo il fallimento del progetto per il nuovo stadio, ha puntato tutto sul Viola Park, una cittadella sportiva da 122 milioni di euro, finanziata interamente di tasca sua.
Dal punto di vista economico, l’era Commisso è stata caratterizzata da investimenti record ma bilanci quasi sempre in rosso. Dal 2019, il patron ha versato nella Fiorentina circa 186 milioni di euro in capitale e 175 milioni in sponsorizzazioni Mediacom, portando il totale a oltre 500 milioni di euro investiti. L’unico esercizio in utile è stato quello del 2021-22, grazie alle cessioni milionarie di Vlahovic e Chiesa, che hanno generato plusvalenze complessive di oltre 100 milioni. L’ultima stagione si è chiusa con una perdita di 23 milioni, ma il club resta solido grazie ai continui apporti del proprietario, che ha coperto i disavanzi con fondi propri e sponsorizzazioni sopra la media di mercato.
Sul fronte sportivo, la società ha speso oltre 90 milioni nella campagna acquisti estiva, tra riscatti e nuovi arrivi (Piccoli, Sohm, Gudmundsson, Fagioli, Fazzini e Gosens), oltre a garantire a Pioli un contratto triennale da 3 milioni netti a stagione e un monte ingaggi complessivo da 83 milioni, l’ottavo più alto della Serie A. Gli obiettivi dichiarati erano ambiziosi
— migliorare il sesto posto in campionato e puntare alle coppe — ma la realtà è ben diversa: dopo due finali europee e una semifinale, la squadra si trova ora in piena crisi tecnica e gestionale. Per Commisso, che ha puntato su un progetto di crescita stabile e sostenuta, la stagione attuale rappresenta una delle più grandi delusioni della sua gestione. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
