Un Moise Kean quasi nullo e pure sciupone nell’unica occasione avuta che avrebbe sigillato una vittoria immeritata. Ma comunque portata quasi a casa nella sofferenza, come a Presov dove la Viola aveva colpito con cinismo il Polissya. E questo ha fatto giustamente infuriare Pioli. Che qualcosa non quadri ancora è evidente. E adesso non è il caso di pensare cosa serva dal mercato. Ndour, un passo indietro, e Sohm, le mezzali, non hanno mai trovato sbocchi, Gud ha girovagato dietro la punta inventando solo il cross per Mandragora. Davvero poco.
E Kean è finito intrappolato nella morsa di Luperto e Mina senza ricevere un solo pallone interessante, tranne quello su palla inattiva che ha spedito fuori. Fagioli ha fatto meglio che in Slovacchia, il compitino sì, ma ha anche cercato le imbucate con una ripresa più attiva. La difesa, rivoltata nella ripresa da Pioli, con Viti e Mari per Ranieri e Comuzzo, ha retto bene fino all’insostenibile leggerezza finale costata i tre punti. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.