Non era facile per la Fiorentina dare un senso a questa partita, l’inizio di un’avventura che adesso non trasmette entusiasmo nemmeno al tifoso più caldo, tra avversari improbabili e tanti problemi. La sfida con il debolissimo Sigma Olomouc vale quella che una volta era la partitella del giovedì, in cui si preparava l’incontro successivo di campionato.
La Conference è un obiettivo importante, probabilmente il principale di questa Fiorentina, ma ieri era proprio impossibile percorrere il primo chilometro della maratona europea immaginando o sognando il rettilineo d’arrivo di Lipsia, sede della finale a fine maggio. Anche l’ambiente non aiutava: ottomila spettatori, una curva chiusa per lavori e l’altra per squalifica. Insomma, decadentismo più che rinascimento: ci vogliono pazienza e tanto lavoro, anche perché il materiale a disposizione di Pioli non è eccelso e lo stesso allenatore sembra navigare nel buio non avendo individuato una rotta da seguire, come dimostrano i numerosi cambi tattici. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.