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Galbiati: “La Fiorentina può fare a meno di Pongracic, io farei giocare sempre Comuzzo”

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Galbiati: “La Fiorentina può fare a meno di Pongracic, io farei giocare sempre Comuzzo”

Redazione

20 Novembre · 15:03

Aggiornamento: 20 Novembre 2025 · 15:03

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L'ex Viola, Roberto Galbiati, analizza la situazione in casa Fiorentina puntando il dito contro alcuni giocatori

Toscana TV ha parlato l’ex difensore viola Roberto Galbiati si è proiettato alla sfida di sabato tra Fiorentina e Juventus affrontando vari argomenti dell’attualità della squadra di Paolo Vanoli. 

Le sue parole: “Non credo vedremo cambiamenti di modulo, Vanoli ha lavorato 15 giorni ma c’erano vari calciatori in nazionale, servirà più tempo. L’impronta caratteriale però si è già avvertita. Piccoli o Kean? A Genova Piccoli ha offerto una prova positiva, sotto ogni aspetto. Kean è un altro tipo di giocatore, che gioca più da singolo, con Piccoli c’è stato qualcosa di più sul piano della manovra. Dipenderà dal tipo di gara che Vanoli che vorrà fare, ma sulla carta Kean è più forte di Piccoli. Insieme no, deve giocare uno dei due con Gudmundsson accanto”.

Sui calciatori: “Fortini merita più della sufficienza per quanto mostrato finora, ha evidenziato personalità e capacità di ricoprire più posizioni. Vanoli lo terrà in considerazione e qualche senatore dovrà stare attento al proprio posto… a Dodô qualche panchina può far bene, non è che non si possa giocare senza di lui. Comuzzo mi piace e lo avrei fatto giocare anche prima, guardando le prove di Pongracic soprattutto. Merita piena fiducia e di essere lasciato tranquillo. L’ho visto con l’Under 21 ed è in palla: è il momento di credere fortemente in questo giocatore, serve più spensieratezza e maggiore concretezza a scapito di calciatori ‘bellini’. In mediana al momento Sohm e Mandragora sono imprescindibili. Alla Fiorentina servono comunque due calciatori forti: un difensore ed un centrocampista”.

Su Fiorentina-Juventus: “La speranza è di ritrovare una squadra che sia determinata, convinta dei propri mezzi, che dopo la sosta abbia le palle, soprattutto perché a Firenze arriva la Juventus e conosciamo l’importanza della partita e la sua particolarità… soprattutto dopo il campionato del 1981-1982. La Fiorentina non può permettersi di perdere. È una sfida molto sentita in cui servono voglia, amore e concentrazione, dando se stessi per la partita. Il mio ricordo più bello? Quando vincemmo per 2-1 in casa con la Juventus, il più brutto è quando perdemmo 3-0 a Torino, il giorno dopo mi dovevo sposare…”.

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