di Marco Collini
Oggi per Labaroviola.com inizia un nuovo percorso attraverso i Viola Club sul territorio, alla scoperta della storia e aneddoti di chi segue la Fiorentina in compagnia.
Ai nostri microfoni abbiamo il presidente del “Firenze nel nord” Marco Baratti, alias “Barattistuta”.
Buongiorno Marco, come nasce la tua passione viola fuori Firenze?
“Buongiorno ragazzi, io sono originario di Novara. Nella mia città ascoltavo una radio privata, nella quale c’era un programma comico presentato dal noto regista Paolo Beldì. In ogni puntata, metteva su l’inno della Fiorentina. Quella musica e quei colori mi sono rimasti dentro, anche il giorno del matrimonio ad esempio..”.
Raccontaci..
“Mia moglie era vestita con un lungo vestito viola e la torta nuziale era a forma di giglio di Firenze”!
Come nasce il vostro club?
“Ho cominciato a raggruppare tifosi del nord Italia grazie anche alla collaborazione del gruppo di Curva Fiesole Alterati Viola, era il 93′. Decidemmo di aprire una sezione chiamata ‘Alterati Novara’ che poi diventò ‘Alterati Piemonte. Poi ‘Alterati Piemonte-Lombardia, che poi con l’espandersi altre regioni diventò ‘Alterati del nord’. Ci trovammo uniti dalla passione per la Fiorentina degli inni viola da una mitica cassetta che ci ha accompagnato nei primi viaggi in furgone. Siamo dei tifosi da stadio un po’ ‘Rock and viol’. Ci spostavamo negli anni 90′ con diverse carovane di auto in partenza da diverse province nel nord. E questo con un Fiat Ulysse da 8 posti, prima di un tamponamento sul tratto appenninico che coinvolse 2 nostre auto e ci fece preferire la soluzione minibus”.
Ogni domenica per voi è un bel viaggio, in casa e fuori. Come avete intrapreso questo percorso?
“In principio andavamo allo stadio per le gare della nostra zona. Con l’aggiunta di qualche sortita al Franchi per le grandi partite. E pensare che il primo abbonamento lo trovai per caso..”.
In che senso?
“Mi trovavo all’uscita da una gara in casa, la vedemmo in Curva ferrovia. Trovammo un abbonamento a terra io e il mio amico viola Bovius, cofondatore del gruppo . Una volta gli abbonamenti non erano nominali come ora, così presa coscienza che non avremmo trovato il proprietario diventò nostro..(ride n.d.r.). E fu la scusa per viaggiare ogni 15 gg su Firenze. Lo abbiamo preso come un segno del destino. L’anno successivo ci abbonammo con gli ALTERATI IN CURVA FIESOLE”.
Oggi su quanti tesserati potete contare?
“Siamo circa 150, di cui 85 abbonati. Pressoché tutti in Curva Fiesole, tranne alcuni in parterre, maratona e tribuna laterale. Esponiamo il nostro striscione di fianco al “Vieusseux”, sul lato della curva che da verso la Maratona. Nel nostro settore ci sono spesso rockettari di vario genere come l’ex batterista dei Motorpsycho Hakon Gebhardt, Giuliano Billi dei SSSR ed altri componenti di gruppi emergenti. Una volta in curva con noi venne anche Federico Fiumani dei Diaframma a vedere il suo Verona quando eravamo in B e una volta anche Antonio Aiazzi ex Litfiba”.
Il momento più bello a legato a una partita?
“Ne cito 2. La vittoria di Wembley, una trasferta ed una gara epica.
Poi senza dubbio il 4-2 del 13/10/2013′ contro la Juventus. Io ero uno dei pochi che nell’intervallo pensava alla rimonta “vuoi vedere che..”. Al 3-2 diversi amici mi ringraziarono per la premonizione. Quel giorno ho visto gente di ogni età piangere come bambini dalla gioia..”.
Il momento più brutto?
“Due in particolare: la sconfitta 3-2 del 94/95′ sempre con la Juve, compreso il gol decisivo di Del Piero. Il secondo per la trasferta di Europa League a Kiev con la Dinamo( 1-1, gol di Babacar allo scadere). Nel dopo partita fummo seguiti dai tifosi della squadra di casa. Quando ci accorgeremmo dell’agguato non fu facile recuperare il furgone-taxi che ci avrebbe riportato in hotel”.
Chi è il tuo giocatore che ti è rimasto impresso a pelle nella storia viola?
“Esco dai soliti giganti come Antogno, Bati e Rui Costa. Voglio citare Anselmo Robbiati. Era un grande giocatore, con una giocata risolveva la partita. Con un lancio illuminava la manovra. In suo onore ho anche chiamato il mio cane “Spadino”.
Tornando al club, quando avete cambiato denominazione?
“Fu nello sciagurato anno del fallimento. Nell’estate 2002′, proprio mentre stavamo raggiungendo il ritiro dell’agonizzante ‘Ac Fiorentina’, lì prendemmo la decisione di chiamarci ‘Firenze nel nord’. Proprio nell’anno in cui diversi club chiusero i battenti, noi rilanciammo in grande stile”.
Chiudiamo con un pensiero sulla ripartenza del campionato, favorevole o contrario?
“Sto con la Curva Fiesole. Il pallone senza tifosi non ha senso. Noi del gruppo siamo ‘Gente da stadio’ (come cita una nostra celebre maglietta). Pensa che a vedere il calcio in tv io mi addormento. E con questo vi ho risposto..(ride n.d.r.)”.