L’immagine di Dzeko col megafono in mano sotto il settore ospiti della New Balance Arena è destinata a rimanere scolpita nella storia della Fiorentina. L’attaccante in primis ha voluto chiarire le parole di giovedì. Chiaro il messaggio di Dzeko: troppi mugugni durante la gara, serve più sostegno. In sintesi il succo del discorso. Chi si è fermato alla forma ha sottolineato parole irrispettose nei confronti del popolo viola. Chi invece è andato oltre qualche frase uscita male aveva già compreso il grido d’aiuto.
Dzeko è partito da qui. L’intento di chiarirsi si è trasformato in una seconda richiesta d’aiuto. Cancellate le polemiche, Edin ha coinvolto squadra, allenatore e tifosi in una sorta di patto salvezza. A proposito. Per questo gesto si è ipotizzata una squalifica. Niente di tutto questo. Dzeko ha interloquito con i tifosi, ma il clima non era violento o intimidatorio né da una parte né dall’altra (in quel caso sarebbe stato passibile di sanzione). Gli ispettori federali inoltre non hanno segnalato niente. La Fiorentina si aspetta che il ‘caso’ venga archiviato, eventualmente (ma le possibilità sono minime) potrebbe essere comminata un’ammenda alla società.
A chiarire ulteriormente l’intento del bosniaco erano arrivate prima della gara anche le parole del dg Ferrari. «Edin è un uomo tutto di un pezzo. Ha detto parole importanti, non soltanto a tutela sua ma di tutto il gruppo. Il suo era un tentativo di dire che abbiamo bisogno di tutti, di unire». Lo riporta La Nazione.
