
Parlando delle prossime amichevoli della Fiorentina in programma sabato dalle 16,15 presso lo stadio Benatti di Moena, Labaroviola ha contattato in esclusiva Alessio Del Piano, tecnico del Brianza Olginatese, club militante in Eccellenza lombarda.
Buongiorno Alessio, avete già intrapreso il ritiro precampionato?
“Non ancora, ci siamo ritrovati giovedi per preparare alcuni giorni questo triangolare di Moena”.
Qual’è l’obiettivo che vi siete posti?
“Sono il nuovo allenatore e dopo la scorsa retrocessione dalla D, la società mi ha chiesto di lanciare i nostri giovani e fare un campionato lontano dalla zona calda”.
Hai uno schema di riferimento?
“Prediligo un gioco con sfruttamento delle fasce, per questo schiero i miei ragazzi col 4-3-3”.
Proprio come Vincenzo Italiano, cosa pensi di lui?
“Direi che è l’uomo perfetto per questa piazza. È un tecnico col fuoco dentro, come Firenze. Ambizioso e con quel coraggio che rappresenta chi tifa Fiorentina ed abita la citta’. Ho avuto l’onoredi giocare al Franchi in serie B, ero al Monza e anche lì lo stadio ribollita. L’anno prima hogiocato assieme a Robbiati. Un fenomeno, avevi sempre la certezza che quando aveva la palla al piede potesse succedere qualcosa di buono”.
Qual’è il calciatore viola che ammiri di più?
“Non ho calciatori di riferimento, mi stupisce l’amalgama ed il gruppo in campo. Si muovono con schemi conosciuti a menadito ed i risultati lo dimostrano”.
Da tecnico ti diverte vedere la serie A oppure il livello è peggiorato?
“L’occhio di un tecnico ti cambia un po’ la visione rispetto al normale appassionato. Se da un lato riconosco che la velocità di gioco sia scesa, noto come a livello tattico ci siano una miriade di situazione da cui imparare”.
Disastro Mondiale, perché in Italia non si investe sui giovani nei grossi club?
“Il motivo è semplice, i grossi club chiedono risultati subito ed i tecnici non trovano di meglio che dare le responsabilità a calciatori più esperti. Ora sta arrivando una generazione di allenatori che prova a cambiare il corsodelle cose. Le eccezioni? Direi Mourinho, ha lanciato tanti giovani durante la Conference League che quest’anno partiranno come titolari o prime riserve. La vittoria poi in coppa è stata un capolavoro”.
Marco Collini
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