Lunga la lista dei giocatori come riporta Il Corriere Fiorentino bistrattati ingiustamente dai tifosi viola.Bolton nell’estate del 2013, a gennaio fu spedito in prestito al Sunderland accompagnato da critiche feroci. Tornò sei mesi più tardi, ed esplose. Talmente dirompente la sua crescita, da convincere il Chelsea a spendere quasi 30 milioni pur diriportarlo in Inghilterra. «Una cifra folle», dicevano. Non era esattamente così. E poi Neto. Portiere brasiliano (che Corvino portò in Italia per circa 3 milioni) per mesi trattato come una specie di paperino. Giocava poco, e male. Un pacco, per molti, salvo poi accorgersi di avere in casa un numero uno vero. Forte. E così, ecco gli applausi. Indimenticabile,inquesto senso, la standing ovation (11 febbraio 2014) dopo la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Una partita vinta (contro l’Udinese) anche e soprattutto grazie a lui.
Lo stesso Salah, quando arrivò, scatenò ironie e battute. «Abbiamo preso il Messi delle Piramidi», ironizzavano i tifosi. Non sapevano che, una battuta, si sarebbe avvicinata alla realtà. E poi Veretout. «Ma chi è? E l’abbiamo pure pagato 7 milioni!», urlava la gente. Oggi, il francese, è uno dei migliori centrocampisti del campionato, vale una trentina di milioni, e il Franchi è pazzo di lui. E poi ancora Laurini, in parte Vitor Hugo. Oppure Rebic. Da «bidone» a sorpresa degli ultimi mondiali che potrebbe regalare grazie a una clausola del contratto una pioggia di milioni nei prossimi mercati. Non solo. Perché vale anche il discorso contrario. In quanti son stati accolti da fenomeni (Mario Gomez, Sissoko, per non parlare del mitico Leandroo di Nuno Gomes) e se ne sono andati tra gli insulti? E in quanti sono partiti tra contestazioni alla società e rimpianti (Kalinic, Borja Valero. Ljajic, Jovetic) salvo poi, lontani da Firenze, spegnersi pian piano? Dalle stelle alle stalle. E viceversa. Eppure, per evitare brutte figure, basterebbe aspettare il verdetto del campo. Evitando, accuratamente, quello dei social.