Difficile, quasi impossibile, che venga richiamato Raffaele Palladino dopo le dimissioni del giugno scorso, anche perché un ritorno del tecnico campano implicherebbe la contemporanea uscita di scena di Pradè. Anche se tutti gli indizi fanno pensare che il dirigente romano sia giunto alla sua ultima stagione in viola sarà comunque lui a prendere l’eventuale decisione sulla sostituzione di Pioli, e contando un rapporto con Palladino mai decollato (eufemismo) una retromarcia sembra pura fantasia. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
