Fossimo in Formula Uno potremmo parlare di uno stop & go . Da una parte una (brusca) e dolorosa fermata, dall’altra una ripartenza tanto attesa quanto, soltanto qualche mese fa, sicuramente insperata. In fondo, è un po’ il modo di giocare di Dodò. Accelerate improvvise, con l’innata capacità di bruciare l’avversario soprattutto partendo da fermo. Certo, stavolta sia lui che tutta la Fiorentina avrebbero fatto a meno dello stop.
Il riferimento è all’infortunio che sabato l’ha costretto a restare negli spogliatoi dopo soli 45’ e ad una sensazione che si fa ogni giorno più negativa. Del resto, già il fatto che domenica si fosse rinunciato agli esami lasciava intendere come fossero sostanzialmente inutili e questo accade quando si è in presenza di edema. Uno scenario confermato ieri, quando il brasiliano si è sottoposto ad accertamenti senza che si arrivasse però (proprio a causa dell’edema) ad una diagnosi precisa.
Di certo c’è che il brasiliano ha tanto dolore, che difficilmente si rivedrà in campo prima di 20-30 giorni e che, per avere un’indicazione davvero precisa, oggi gli esami saranno ripetuti. Il (serio) rischio insomma, è che il suo 2025 sia finito. Un bel guaio per Vanoli, visto che anche Gosens è ancora in fase di guarigione. Sulle fasce insomma, siamo all’emergenza. Eppure, e così torniamo al punto di partenza, se si parla di Dodò non mancano i motivi per lasciarsi andare (anche) ad un timido sorriso. La partita per il contratto infatti si è decisamente riaperta. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
