Sono l’eccezione (e nemmeno più di tanto) che conferma la «regola Julio Velasco» che Paolo Vanoli ha fatto sua al 100%. «Qui, e ora», predicava il ct della nazionale femminile di volley che ha fatto e sta facendo la storia ed è la stessa, identica filosofia che il nuovo tecnico ha scelto (almeno) per questa prima fase della sua avventura in viola. «Non possiamo permetterci di guardare troppo lontano o di pensare a quello che potremmo fare più avanti — ha detto e ripetuto più volte — ma dobbiamo ragionare passo per passo, partita per partita, stando concentrati sul presente».
Concetto più che condivisibile considerando la situazione in cui si trova la Fiorentina ma che, appunto, si può concedere alcune (graditissime) eccezioni. Il riferimento è a Niccolò Fortini e Eddy Kouadio. Eccezioni perché ovviamente i loro nomi fanno pensare soprattutto al domani ma in realtà, e basta pensare a quanto successo giusto sabato sera con la Juventus, pedine più che spendibili anche per l’oggi. Presente e futuro insomma e anzi, ora come ora, quantomai preziosi per l’immediato. Vanoli infatti si ritrova a corto di esterni e sono questi due ragazzi, insieme a Parisi, gli unici reduci di quella che è stata ed è una vera e propria «epidemia». E per fortuna che per Dodò l’infortunio rimediato con la Juve alla fine è risultato meno serio del previsto. «Si è sottoposto lunedì ad esami strumentali che hanno escluso lesioni ma hanno evidenziato una sofferenza ad una cicatrice risalente ai tempi dello Shakhtar — ha spiegato ieri il dottor Pengue — e valuteremo il suo rientro soprattutto in base alle sue sensazioni ma speriamo di rimetterlo a disposizione del mister nel giro di qualche giorno».
Parole confortanti, anche se la sua presenza per domenica a Bergamo resta seriamente in dubbio. Stesso discorso per Gosens, che ha smaltito la lesione al retto femorale ma non è ancora rientrato in gruppo. E così torniamo ai due giovani, e in particolare a Fortini. Sempre più protagonista (già 10 presenze, 7 in campionato e 3 in Conference) e sempre più padrone della fascia. La scelta fatta in estate insomma, con il «no» anche ai 13 milioni offerti dalla Roma a poche ore dalla fine del mercato, si sta rivelando giusta. Prossimo passo: rinnovargli il contratto che scandendo nel 2027 non può lasciare sereni i viola. I contatti sono avviati, e le sensazioni positive. E poi Kouadio. Aggregato e lanciato da Stefano Pioli, è stato tra le sorprese del ritiro e delle primissime partite della stagione salvo poi sparire dopo i 45’ giocati alla seconda giornata col Torino. È riapparso sabato, quando Vanoli non ha avuto remore a buttarlo dentro in un match delicato come quello con la Juventus, e oggi (come Fortini) è seriamente candidato a partire dall’inizio. Lui, Niccolò, Comuzzo, più Ranieri per una volta in panchina. Ragazzi nati e cresciuti nella Fiorentina, che sentono particolarmente l’onore e l’onere di vestirne la maglia e, per questo, possono dare qualcosa in più. Per il presente, e per il futuro. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
