«Quest’anno l’obiettivo è vincere, ci siamo andati sempre vicino nelle ultime stagioni, ci sentiamo addosso questa responsabilità ma siamo convinti di essere attrezzati». Parole, scolpite nelle pietra, del d.s. viola Daniele Pradè. E sia chiaro. A pronunciarle in pubblico (nella conferenza stampa di fine mercato) è stato il direttore sportivo, ma l’input (preciso, netto) arriva dalla proprietà. Non a caso Rocco Commisso (il cui arrivo non è atteso a breve ma che parla costantemente sia con i dirigenti che con Stefano Pioli) ha autorizzato una spesa, sul mercato, mai vista prima. Vuole vincere, il presidente, per cancellare le cocenti delusioni di Roma, Praga, Atene, l’eliminazione in semifinale ad opera del Betis un anno fa e per onorare al meglio il centenario.
Dal 1926, al 2026. Una storia infinita e bellissima, quella della Fiorentina, che il club vuole iniziare a festeggiare proprio portando a casa un trofeo (la Conference, o la Coppa Italia) che manca da tanto, troppo tempo. Da quel 13 giugno 2001 che Stefano Pioli, appena tornato, ha fatto scrivere sulle lavagne del Viola Park. Inutile girarci tanto attorno insomma. È quella la priorità. Anche a costo se necessario (e pazienza se ovviamente nessuno lo dirà mai, in particolare adesso) di sacrificare il campionato. Lo scrive il Corriere Fiorentino.