A margine del congresso di Uil Toscana, il sindaco Dario Nardella è tornato sul tema del rifacimento dello stadio Franchi. Nardella ha annunciato che il 30 giugno scorso è arrivato, «prima del previsto», il parere positivo del ministero della cultura al progetto del restyling. «Siamo estremamente contenti», ha commentato il primo cittadino, sottolineando come lo stesso parere tenga anche conto «delle indicazioni emerse nella conferenza dei servizi».
Il soprintendente Andrea Pessina — nel documento depositato ai beni culturali —avrebbe esplicitato alcuni dubbi sul piano di ristrutturazione. Tra gli elementi considerati controversi: l’impatto sullo skyline cittadino della nuova copertura in pannelli solari, la loro forma rettangolare che cancellerà la caratteristica «D» di duce e le tamponature in vetro dei sottocurva che potrebbero offuscare il design firmato da Pier Luigi Nervi nel 1931.
Nardella ha però bypassato eventuali polemiche con la soprintendenza fiorentina: «Non parlerei di perplessità, in riferimento ai rilievi di Pessina: ognuno ha portato il proprio contributo alla conferenza dei servizi e poi è stata fatta una sintesi». Sintesi che appunto non dà alcuna indicazione sulla forma a «D», né pone un niet alle tamponature in vetro e chiede solo una «particolare attenzione» per il riflesso di luce dei pannelli fotovoltaici sul tetto del nuovo stadio, con istanza di dettagli tecnici approfonditi in riferimento ai materiali, che non dovranno essere riflettenti.
A parte questo, nessun cambio sostanziale sul progetto di Arup, lo studio di architettura e ingegneria vincitore del concorso internazionale. «Ringrazio per la tempestività con cui è arrivato il parere — ha aggiunto Nardella — il segretario generale del ministero Salvo Nastasi e la direttrice generale, l’architetto Galloni» (che, tra l’altro, dal primo luglio è in pensione: al suo posto Luigi La Rocca). E oggi parlerà personalmente anche con il ministro della cultura Dario Franceschini, in occasione dell’inaugurazione del museo della lingua italiana. «Questo ci concede di procedere molto velocemente — dice il sindaco — approvando in giunta la delibera per il progetto di fattibilità tecnica economica, per poi passare alla progettazione complessiva». Un sospiro di sollievo per «uno scoglio superato a pieni voti»: non dimentichiamo infatti che per rispettare la deadline del Pnrr — che finanzia l’opera per 95 milioni di euro — lo stadio deve essere completato entro il 2026. In uno stralcio del documento arrivato dalla direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio del ministero della cultura, si legge come sia stato «condiviso con il Comune di conservare e valorizzare adeguatamente il monumento ai Giovani Resistenti», oltre al restauro conservativo della torre di Maratona. Richieste nel dettaglio, per il progetto definitivo, le tecniche di restauro che dovranno essere autorizzate.
Via libera per i corpi scala degli sky box e confermata la salvaguardia della tribuna storica, mentre per il prima citato tamponamento vetrato c’è l’istanza di integrazioni utili a documentare le soluzioni ai lati dell’ingresso monumentale di viale Fanti. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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