Il quarto: martedì 27 conferenza stampa di Commisso (collegato via telefono da New York), Pradé e Ferrari al Viola Park. Il presidente dice: «Palladino per me è come un figlio». Nella stessa occasione, Commisso replica alla contestazione della Fiesole: «I tifosi della Fiorentina non sono quelli della curva Fiesole. Possono fare quello che vogliono, io non devo accettarlo, loro non possono cambiare come stiamo portando avanti la Fiorentina, speriamo che capiscano che queste cose non le devono fare». Il quinto: mercoledì 28 Palladino telefona a Ferrari e gli annuncia le sue dimissioni, spiegandole con le pressioni (e le contestazioni) che non condivide e non regge.
Il sesto: giovedì 29 con un comunicato durissimo la curva risponde pesantemente a Commisso («Sciacquati la bocca prima di parlare della Fiesole») e chiede con altrettanta durezza le dimissioni di Pradé («Se hai un minimo di dignità, segui l’esempio del “figlio” Palladino, levati dalle palle»). La reazione di Pradé, già toccato dalla precedente contestazione, è quella di un uomo che sta pensando davvero di seguire il “consiglio” della Fiesole. Lo riporta il Corriere dello Sport.