La Fiorentina ha chiuso la partita contro il Lecce con un sospiro di sollievo, dopo aver rischiato di subire il pareggio all’80’ con l’occasione sciupata da Danilo Veiga. Nonostante i due pali colpiti da Beltran e il gol fallito da Gudmundsson, la squadra di Palladino ha sofferto nel finale, confermando una tendenza preoccupante: fatica a gestire il vantaggio e spesso si ritrova a difendere con affanno nei minuti conclusivi. Il risultato è stato comunque meritato, ma il problema della tenuta mentale e fisica rimane evidente.
Questa difficoltà nel chiudere le partite si è vista più volte nel corso della stagione, con ben otto delle tredici vittorie della Fiorentina arrivate con il minimo scarto. La squadra tende a perdere certezze con il passare dei minuti, concedendo troppe occasioni anche a squadre poco pericolose come il Lecce. Palladino ha attribuito almeno in parte questo problema alle numerose assenze e alla mancanza di continuità nel lavoro con la rosa, che ha subito cambiamenti importanti nel mercato di gennaio. Le poche rotazioni a disposizione lo costringono a gestire una squadra spesso stanca nel finale di gara.
Tuttavia, ci sono segnali positivi per il futuro. Con l’inizio della nuova settimana, Palladino potrebbe recuperare alcuni giocatori chiave e potrà contare su due rinforzi importanti: Pablo Marí e Ndour, entrambi titolari contro il Lecce e protagonisti di una prestazione solida. Anche se non sono disponibili in Conference League, il loro contributo in Serie A potrà aiutare la squadra a migliorare la gestione delle partite e a evitare i finali sofferti che stanno diventando un marchio di questa stagione. Lo scrive il Corriere dello Sport.