Cristiano Gatti nelle pagine del Corriere dello Sport analizza la situazione di Moise Kean alla Fiorentina. Ogni vita ha il suo snodo e il suo big bang, momento in cui qualcosa scatta e finalmente salta fuori il migliore io. Questo della Fiorentina ha tutta l’aria del big bang di Kean. Dopo tutto, non sembra neanche tanto complicato scoprire un perchè: a Firenze sta toccando con mano il piacere impagabile che sognano tutti gli uomini, in qualsiasi campo, a qualsiasi età, il piacere d’essere cercati, considerati, ammirati.
Scoprirsi finalmente qualcosa d’importante per qualcuno, sentirsi al centro senza il timore che ad ogni momento ti dicano scansati, godersi l’idea di non essere un tappabuchi, un riempitivo, un sostituto, un ripiego, giudicato per quello che sei e non per quello che gli altri vorrebbero fossi. Anche se sembra che Kean abbia 72 anni, è una storia ancora gli inizi, tutta da scrivere. È una storia che però dovremmo tenere presente quando tutti quanti ci mettiamo a frignare perché da noi non nascono più campioni. Tutto è relativo: magari ne nascono ancora, soltanto dovremmo accettarli per quello che sono.