5 Dicembre 2025 · Ultimo aggiornamento: 10:45

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Corriere dello Sport evidenzia: “Ogni gol dell’attacco vale 11 milioni. Dzeko-Gud il tandem meno usato”

Firenze, Stadio Franchi, 26.10.2025, Fiorentina-Bologna, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Corriere dello Sport evidenzia: “Ogni gol dell’attacco vale 11 milioni. Dzeko-Gud il tandem meno usato”

Redazione

5 Dicembre · 09:57

Aggiornamento: 5 Dicembre 2025 · 09:57

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Con il cambio di allenatore il sistema è rimasto lo stesso

Quattro uomini per due maglie, anche se a luglio i primi esperimenti di Stefano Pioli lasciavano intendere che nel suo undici ideale ci sarebbe stato spazio per tre di loro (Piccoli ancora non era stato acquistato, e i prototipi di Viola erano nati con Gud alle spalle di Dzeko e Kean). Esperimenti naufragati già durante la tournée inglese, quando appariva già chiaro che, per come era stata pensata, questa Fiorentina non poteva reggere tre calciatori offensivi del genere, con in più uno Dzeko ancora lontano dai fasti del passato. E quindi, dall’arrivo di Piccoli a fine agosto, sono state provate tutte le coppie: quella che ha avuto più continuità è stata quella dell’anno scorso, Moise Kean e Albert Gudmundsson, dodici gare insieme, cinque dal primo minuto, per un totale di 606 minuti tutt’altro che convincenti, con tre reti segnate dal duo italo-islandese (due però su rigore nel rocambolesco finale col Bologna). Il tandem meno utilizzato è invece quello composto da Dzeko e Piccoli (183′, solo due gare cominciate dall’inizio e una rete, in Conference), seguito da quello formato da Dzeko e Gud, solo una gara da titolare assieme e un gol messo a segno dal bosniaco, nei preliminari di Conference.

Col cambio di allenatore, il sistema è rimasto lo stesso. Paolo Vanoli ha ereditato una squadra che ha pochi margini di manovra per quanto riguarda le variazioni tattiche, imprigionata anche dai quattro big là davanti. E il nuovo tecnico sta provando a dar continuità soprattutto a una coppia, quella formata da Moise Kean e Roberto Piccoli, titolari nelle ultime due gare di campionato. Il primo a credere alla compatibilità dei due centravanti era stato Pioli, adesso il suo successore eredita anche questo rompicapo. Perché l’illusione che Kean-Piccoli potesse valere il Kean-Retegui visto in azzurro è durata poco, ma Vanoli ancora non si è arreso: il compito più difficile a livello tattico rimane questo, creare un habitat offensivo ideale per due puri numeri nove, ingombranti anche come porzioni di campo occupate, che troppo spesso hanno dimostrato di pestarsi i piedi a vicenda. Anche perché Gudmundsson ancora non dà garanzie, ancor meno Dzeko. Lo riporta il Corriere dello Sport.

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