Intervenuto ai microfoni di Radio Bruno, Stefano Cecchi, ha così parlato dei temi caldi in casa Fiorentina dopo la sconfitta per 2-0 contro l’Udinese: “Ieri ho visto molte seconde linee. Venuti purtroppo non spinge, partita da 6. Ho visto molti voti buoni a Ikoné, il quale non mi ha convinto fino in fondo. La Fiorentina non mi è dispiaciuta, dovremmo fare un applauso a Italiano, dimostratosi coraggioso e riformista. Cambiando 9/11 della squadra, se le cose fossero andate male sarebbe stato sulla ghigliottina. Invece la Fiorentina ieri è scesa con tante motivazioni. Riformista perché ha lasciato il 55% di possesso palla all’Udinese, lasciando palleggiare i 3 difensori, dimostrando intelligenza. Pressando quei 10 metri più dietro, ha difeso in maniera diversa, abbassando il baricentro e facendo contropiede”.
Poi ha proseguito parlando della sfida di ritorno contro il Basilea: “Continuo a pensare che la Fiorentina stia meglio del Basilea, la rimonta è difficile ma non impossibile. Deve giocare con ritmi alti e con il fuoco dentro. I viola di ieri ci dimostrano che tutto è possibile”.
Infine, è tornato a parlare di Vincenzo Italiano: “Italiano complessivamente non è stato una zavorra in questi anni ma vento in poppa. Si sta dimenticando che il giovedì eravamo abituati a vedere Don Matteo invece che la Conference League. Si sta meritando tutti i risultati arrivati grazie al suo lavoro. Negli scorsi anni, a questo punto della stagione, si era nel nulla. Oggi siamo in una semifinale europea e in finale di Coppa Italia. Senza Italiano, adesso, dove saremmo? Perché il Basilea è così indietro in campionato? Perché ha giocato la Conference. Perché questo accanimento contro Italiano? Ha difetti? Ma certo, li ha Guardiola, perché non li può avere lui? Ma come si fa a criticarlo”