A Radio Bruno è intervenuto Stefano Cecchi per parlare della Fiorentina ancora sconfitta ieri in campionato a Bergamo: “Con 6 punti in 13 gare è dura salvarsi o solo pensarlo anche perché gli episodi ti girano a sfavore visto che nel primo tempo eri lì poi è arrivato un cross sbagliato e hai perso. Sono tutti colpevoli di questa situazione da Commisso fino all’ultimo magazziniere e tutta Italia sta godendo di questo perché ci vogliono tutti in B. Dobbiamo unirci, facciamo l’applauso a Dzeko per aver preso il megafono chiedendo alla curva un aiuto, bisogna pensare all’impossibile e cercare di togliere a tutti quel sorrisino di piacere che hanno.”
Prosegue: “La Fiorentina è prigioniera di un qualcosa che possiamo chiamare paura e non si salva con il cannone, ma con le pacche sulle spalle e la ricerca all’unione d’intenti con un ambiente unito e compatto che remi nella stessa direzione.”
Su Vanoli: “Quando arriva un nuovo allenatore di solito devi vedere qualcosa di diverso rispetto a prima con anche una carica emotiva maggiore che, ancora, non si è vista. Nemmeno un uomo di carattere come lui sta riuscendo a cambiare le sorti di questa squadra proprio perché la squadra non recepisce. Per ora non ci sono stati grandi miglioramenti e stiamo vedendo ancora troppo poco per essere speranzosi.”
Prosegue: “Chiunque giochi non rende, quello è il problema perché tutti affondano e la squadra non rende proprio come complessivo. Nessuno ha la forza di prendersi delle responsabilità, infatti i giocatori si nascondono e non cercano più il pallone. Kean viene lasciato su da solo e quando si gira vede il deserto.”
