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Bucciantini: “Quest’ultimo posto il momento più mortificante della storia della Fiorentina”

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Bucciantini: “Quest’ultimo posto il momento più mortificante della storia della Fiorentina”

Redazione

20 Novembre · 23:21

Aggiornamento: 20 Novembre 2025 · 23:21

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Il giornalista analizza crisi, urgenze di classifica e scelte di Vanoli, indicando centrocampo e mentalità come nodi principali.

Il giornalista Marco Bucciantini è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno Toscana, commentando senza giri di parole il momento drammatico vissuto dalla Fiorentina: Questo ultimo posto, anche se la Fiorentina ha avuto tanti momenti difficili nella sua storia, è il più mortificante. C’è troppo divario tra le aspettative e il risultato reale, guardando anche al valore della rosa. Recentemente, poi, ci eravamo abituati all’Europa. Ora è più difficile da comprendere e difficile da risolvere.

Parlando della Juventus, Bucciantini ha spiegato: Non è la solita storia, è la stessa degli ultimi anni che lotta per il quarto posto. Però è pur sempre una squadra tosta, dove Spalletti ha mostrato quantomeno un’idea di cosa vuole essere. Mi sembra chiaro dove vuole arrivare e come vuole interpretare la partita. Si sta costruendo. E per la Fiorentina, invece, c’è un’urgenza. Proprio a contare i punti, dovrebbe vincerne una su tre, dunque nove, per arrivare a 27 punti e salvarsi. Se poi cominci a pensare che sette-otto partite non puoi vincerle… te ne resta una su due. Ma infatti non puoi togliere partite da questa lista.

Analizzando il centrocampo viola, ha affermato: L’impressione è che quei sei a disposizione possano essere sorteggiati. Chiaramente Nicolussi parte sempre un po’ in vantaggio sugli altri, perché è l’unico davanti alla difesa. Però non hai bisogno del suo fisico, hai bisogno della sua costruzione ed è proprio nella pulizia che sta mancando. L’ho detto tante volte, vorrei provare a dare più partite a Fazzini perché trovo che sia il miglior giocatore per legare centrocampo e attacco. A Empoli ha spesso trovato la giocata decisiva, sa come pungere.

Infine, su Vanoli: Secondo me ha tentato fin da subito di valutare chi può trasmettere un’emozione positiva a questa squadra. Ad alcuni giocatori ha chiesto addirittura di ritrovare un atteggiamento. Però nessuno è autolesionista o lo fa volontariamente, quindi significa che molti ragazzi sono in difficoltà sotto il punto di vista mentale. A oggi la scelta giusta è questa, va in campo chi garantisce sensazioni positive e che fa quello che deve fare, chi non si impaurisce se sbaglia una cosa quattro volte ma ci riprova alla quinta.

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