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Bonaventura rivela: “Nel 2020 volevo andare a giocare per Gasperini ma poi scelsi la Fiorentina”

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Bonaventura rivela: “Nel 2020 volevo andare a giocare per Gasperini ma poi scelsi la Fiorentina”

Redazione

28 Maggio · 13:26

Aggiornamento: 28 Maggio 2022 · 13:27

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Firenze, stadio A.Franchi, 03.10.2021, Fiorentina-Napoli, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Ai microfoni de La Repubblica ha parlato il centrocampista della Fiorentina Giacomo Bonaventura. Queste le sue parole:

“Nel 2020, una volta svincolato dal Milan, mi sarebbe piaciuto andare a giocare per Gasperini. Avevo parlato anche con Juric. Mi piaceva il loro modo di giocare. Poi sono venuto alla Fiorentina: il primo anno ci sono state alcune difficoltà ma alla fine ho trovato un allenatore che gioca con lo stesso imprinting. Ecco cosa ha portato Italiano, sono contento di aver fatto questa scelta. Quando giocavo con lui? Al Padova, già allora era un tattico, un allenatore in campo. Non mi ha stupito se tramite favetta è arrivato in Europa. E’ normale che ora sia cambiato un po’ il nostro rapporto, quando si è compagni ci si dice tutto. Ma non ho problemi a bussare alla sua porta se ho da affrontare qualche problema con lui. L’addio di Vlahovic? Quando un ragazzo di 20 anni segna tutti quei gol, ci possiamo attendere che vada via. Ma non ci aspettavamo che lui decidesse di partire a gennaio, nel mezzo della stagione. Siamo rimasti un po’ sorpresi ma la Fiorentina ha fatto bene: abbiamo continuato a creare tanto e sono arrivati due attaccanti forti come Cabral e Piatek. Il Viola Park? Sarà uno dei più belli al mondo, è un bel progetto e negli anni porterà la Fiorentina a crescere sempre di più. Il presidente è arrivato, ha comprato la società, ha creato una squadra competitiva, ha fatto un centro sportivo fantastico e vorrebbe fare anche lo stadio. Bisogna solo dire grazie a lui e a tutto il club. Conference? Ci saranno più impegni e sarà importante gestire bene la stagione perché l’asticella si alzerà sicuramente per noi giocatori. La serata con la Juve? E’ stata bellissima, volevamo l’Europa a tutti i costi, speriamo di viverne anche di più belle in futuro perché questa squadra può fare grandi cose. La vita a Firenze? E’ cambiata, rispetto a Milano è una città più a misura d’uomo. Non è una metropoli ma qui ho tutto quello che conta. Vengo da una famiglia umile, mio padre era un operaio, mia madre lavorava nella cucina del ristorante dei miei zii in paese. Lavoravano anche dodici ore al giorno ma non mi hanno mai fatto mancare niente. Mi è dispiaciuto non restare con loro quando sono andato via di casa per inseguire il mio sogno ma spero di aver regalato loro tante soddisfazioni. Quanto giocherò ancora? Di sicuro un altro anno a Firenze, poi sto parlando con la società per il futuro. Voglio giocare fino a 40 anni come Ribery e Ibra“.

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