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Berti: “Non so perchè la Fiorentina mi ha scaricato, ho fatto bene. Aquilani ci faceva vedere video di De Zerbi”

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Berti: “Non so perchè la Fiorentina mi ha scaricato, ho fatto bene. Aquilani ci faceva vedere video di De Zerbi”

Redazione

3 Luglio · 14:58

Aggiornamento: 3 Luglio 2023 · 14:58

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Tommaso Berti, classe 2004, è stato protagonista della Fiorentina Primavera in questa ultima stagione ma non è stato riscattato dalla società viola e dunque ha fatto ritorno al Cesena, queste le sue parole al Corriere di Romagna:

Berti, che esperienza ha vissuto a Firenze?
«Un’esperienza nuova, che non avevo mai fatto, estremamente formativa. Per la prima volta sono stato per un anno fuori casa e devo dire che sono cresciuto tanto. Dal punto di vista calcistico, è stato un anno molto bello, ho lavorato con Aquilani e ho giocato tanto: una trentina di gare in campionato con 7 gol realizzati, 4 gare e un gol in Coppa Italia e un’altra rete in Supercoppa. Diciamo che è andata molto bene».

Come gestiva le sue giornate e dove viveva?
«Vivevo in un appartamento a 10 minuti dal centro di Firenze. Nei primi quattro mesi sono stato da solo, da gennaio è arrivato Davide Gentile, difensore rientrato dalla Pro Vercelli. Per la colazione mi arrangiavo, mentre per il pranzo e la cena avevo sempre a disposizione il convitto a 3 minuti da casa. Ho respirato l’aria da calciatore vero».

Dal punto di vista tecnico, cosa significa passare da un campionato di C a un campionato di Primavera 1?
«Mi aspettavo un livello più basso soprattutto dal punto di vista del ritmo e dell’intensità. E invece si va forte anche in Primavera».

Cosa le ha insegnato questa stagione?
«Fuori dal campo sono diventato più grande, anche se non ho imparato a cucinare e resto alle basi: pasta in bianco e riso. Dal punto di vista calcistico, avevo imparato tanto soprattutto a Cesena lo scorso anno. E’ stato più formativo l’anno da professionista, specialmente da cesenate che giocava nel Cesena».

Cosa le è mancato?
«Casa mia, la mia famiglia e i miei amici, anche se con due ore di treno ero a casa. La Romagna e Calisese mancherebbero a chiunque. Ogni due settimane tornavo a casa e quando potevo venivo allo stadio: ho visto la partita con la Reggiana e quella con l’Alessandria prima di Natale. Per il resto mi affidavo all’abbonamento di Eleven».

Si aspettava di non essere riscattato dalla Fiorentina? E’ deluso?
«Non sono deluso, perché sono scelte che vanno sempre rispettate. Avendo giocato tanto e avendo segnato 9 gol da centrocampista, pensavo di essere riscattato anche perché Aquilani era contento di me, però evidentemente sono state fatte altre scelte. Ma il mancato riscatto non lo considero una bocciatura o un declassamento, anzi. Sono pur sempre un giocatore del Cesena, la squadra della mia città».

A proposito, come si è trovato con Aquilani?
«Molto bene. Giocavamo con il 3-5-2, che diventava 3-4-2-1, ed io ero spesso uno dei due trequartisti. Si ispira tanto a De Zerbi, ci faceva vedere tanti video dello Shakhtar e del Brighton. L’ho apprezzato dentro e fuori dal campo, la sua esperienza ci ha aiutato».

Ora quali sono le sue aspettative?
«Innanzitutto mi sto allenando, in bici e con la corsa, per essere al top a metà luglio. Vivo queste settimane come sempre, con la mia solita serenità. Sono a casa e quando sono a Cesena io nel dubbio sono contento, perché a Cesena sto sempre bene. Non vedo l’ora di ricominciare, un anno nuovo è sempre una nuova sfida, dove ti metti in gioco».

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