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Bernardeschi: “La partita più emozionante della mia vita è stata Fiorentina-Liverpool, mi è rimasta dentro”

Db Torino 10/11/2019 - campionato di calcio serie A / Juventus-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Federico Bernardeschi

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Bernardeschi: “La partita più emozionante della mia vita è stata Fiorentina-Liverpool, mi è rimasta dentro”

Redazione

6 Febbraio · 00:50

Aggiornamento: 6 Febbraio 2020 · 00:50

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Federico Bernardeschi ha parlato ai ragazzi dell’Istituto Lagrange di Milano in occasione dell’evento NikexSchool e ha parlato di vari temi legati ai suoi genitori, alla privacy e anche al calcio. Ecco le sue parole riprese da TMW:

“L’obiettivo è che mia figlia mi guardi come io ho guardato i miei genitori, loro sono una parte fondamentale nel nostro percorso e ci trasmettono valori e principi sani. Purtroppo non tutti sono fortunati ad averli: a qualcuno sono mancati da giovani e non hanno questa fortuna. Io ho avuto questa disponibilità e credo che i genitori debbano avere un ruolo fondamentale nella crescita dei principi sani dei figli. Questo al giorno d’oggi sta mancando e mi dispiace per come si stanno evolvendo determinate situazioni”, ha detto l’attaccante bianconero riferendosi ai valori che gli hanno trasmesso i suoi genitori.

Il valore dei sogni: “È importante comprendere una cosa fondamentale: il percorso di ogni persona è unico, così come i sogni di ciascuno di noi. Questo si è perso oggi giorno, esistono personaggi nel mondo digital che suscitano grande attenzione, e si guardano quei personaggi cercando di emularli: se non si arriva lì, allora si sente di aver fallito. Non è così. Ognuno deve coltivare i propri sogni e intraprendere la propria strada. Essere se stessi è la cosa migliore che ci sia al mondo e dobbiamo trasmettere ciò. Il successo non è essere uguali a qualcuno, ma essere il meglio di noi stessi. Il calcio è un gioco di squadra. Quando ti viene richiesto di fare un passo indietro per il bene comune, un giocatore deve farlo. Umiltà e abnegazione al primo posto, nello spogliatoio si percepisce e fa piacere a tutto l’ambiente. Naturalmente anche un calciatore ha bisogno di sentirsi protetto e nelle condizioni migliori per fare bene”.

Sogni da bambino: “Fin da piccolo ho fatto molte volte il raccattapalle a Firenze. Ho avuto la possibilità di andare in campo in diverse occasioni. La partita che mi ha emozionato di più è stata Fiorentina-Liverpool in Champions League: l’atmosfera della Champions era speciale, mi rimase dentro questa cosa e la sera, a casa, qualche pensiero ce l’ho fatto. La crescita? Coloro che attraversano una fase di crescita hanno bisogno di persone che comprendano e capiscano i loro sogni. È fondamentale. Tra genitori e figli deve esserci un 50 e 50: venirsi incontro, e parlo da genitore. Quando mi immagino mia figlia grande, saranno cambiate tantissime cose e dovrò essere bravo ad andarle incontro, sapendo trasmettere valori sani e puliti per farla progredire nella vita. A questa età si cade in cose banali e stupide. A quei ragazzi che credono nelle loro capacità dico di non mollare assolutamente. Credere nei propri sogni. Metterci tutto”.

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